Sulbiate, la beffa di PedemontanaOra Stucchi promette battaglia

Sulbiate, la beffa di PedemontanaOra Stucchi promette battaglia

Sulbiate – I guai sono tanti e da risolvere in fretta. Da Bellusco e Sulbiate sono partite la scorsa settimana due corpose relazioni che contengono le osservazioni al progetto definitivo di Pedemontana, piombato sui comuni come un fulmine a ciel sereno. Completamente ignorate alcune delle promesse fatte in sede di preliminare – dicono i sindaci – e quel che è peggio, nessun riguardo nemmeno per le indicazioni del Cipe.

Nei due municipi sono stati organizzati sportelli di ricevimento per i cittadini interessati dagli espropri, si consultano i legali e a Sulbiate, come già a Bellusco, giovedì, è stata convocata un’assemblea pubblica per discutere il problema. Qui la beffa maggiore è rappresentata da quel tunnel lungo quasi un chilometro, che avrebbe dovuto assicurare un passaggio soft dell’infrastruttura davanti all’abitato del Castello. Sparito. Per lasciare il posto a un “cuscinotto” di soli 150 metri; «ridicolo», secondo il sindaco Stucchi.

«La battaglia – dichiara – è per riavere l’interramento. Il tunnel per noi è vitale. Costa troppo? Piuttosto siamo disposti a rinunciare ai fondi per le opere di compensazione ambientale». Che pure è l’altro fronte della lotta: nel definitivo, le aree verdi si interrompono improvvisamente davanti a Cascina Ca’. È di competenza delle ferrovie, dicono i tecnici di Pedemontana. Ma Stucchi non cede: «Con la stessa logica per cui si costruirà il cavalcavia per intero, anche la metà che spetta a Fs, così devono esser subito realizzate le aree verdi di Cascina Ca’. Chi le pagherà e quando, è una questione che non ci riguarda».

Non solo, nei disegni del definitivo è stata anche cancellata via 25 aprile, che avrebbe dovuto scavalcare il tunnel, verso Bellusco. «La risposta che ci hanno dato ha dell’incredibile – commenta Stucchi – “c’è il sentiero, c’è la pista ciclabile”. Questa è un’altra delle questioni da risolvere». Come anche il sottopasso sulla Sp177, la cui illogicità è denunciata dalle osservazioni di entrambi comuni. La strada è già in salita e per di più a rischio allagamenti, la soluzione più ovvia sarebbe quella del cavalcavia.

Un alleato di Stucchi nella battaglia per il tunnel è il comune di Bellusco, che nella relazione inviata in Regione riconosce nella trincea coperta un modo per assicurare anche al rione Cantone un impatto ambientale meno devastante. Per Irene Colombo però, la vera “emergenza” è rappresentata dall’area di servizio polifunzionale, che secondo Pedemontana, dovrebbe rispondere alle esigenze della vasta area urbana circostante. Il territorio è già in grado di offrire servizi di ristoro, alloggio e negozi – ribattono dal municipio di piazza Kennedy – così come si presenta nel definitivo, l’area di servizio non farebbe altro che danneggiare il commercio locale, per non parlare del panorama mostruoso che offrirebbe alle antiche cascine di cui è circondata.
Letizia Rossi