Monza – Aveva deciso per il silenzio, non ce l’ha fatta. La fiorettista Arianna Errigo ha affidato a Facebook uno sfogo sulla decisione del suo maestro Giovanni Bortolaso di trasferirsi, in Germania prima per seguire il settore giovanile della federazione e in Russia alla fine. La campionessa brianzola, che a dicembre ha ricominciato la preparazione senza allenatore e recentemente ha annunciato il trasferimento a Frascati, è andata all’assalto proprio come in pedana. E non ha usato mezze parole: «Schiumo di rabbia. Incassare una delusione è una di quelle cose che non riesco a mandare giù facilmente, a maggior ragione se nell’ambito dei rapporti umani».
È un post lungo quello della campionessa olimpica a squadre e argento individuale a Londra 2012.
«Ho preferito rimanere in silenzio per tutto questo tempo – scrive – solo per vedere fino a quale livello di bassezza una persona potesse arrivare. Quando la persona in questione è colui che ho scelto come mio maestro, 10 anni fa, in quel di Como, ad occhi chiusi, schiumo letteralmente di rabbia. Sarò forse fatta male ma sono dell’idea che, così come ciascuno è libero di prendere tutte le decisioni che ritiene più opportune, più giuste (per sè e per la propria famiglia), allo stesso modo però deve essere chiaro e avere il massimo rispetto verso chi – per un motivo o per un altro – rischia di subire quelle decisioni. Così se a 50 anni non si è in grado di gestire le relazioni interpersonali (magari per chiari limiti di personalità) nel modo giusto, forse è il caso di porsi delle domande. Incassare una delusione è una di quelle cose che non riesco a mandare giù facilmente, a maggior ragione se nell’ambito dei rapporti umani».
E ancora: «Dopo essermi prodigata a trovare accordi, sponsor (anche non personali) con la federazione e la società, per creare le condizioni per il suo rientro in Italia (più volte e a più riprese aveva espresso direttamente a me e ad altri il desiderio di ritornare!) dopo l’esperienza in Germania, mi sono sentita presa in giro, quando ho saputo che quella persona (cui ho dato tanto e con cui, al di là del fattore sportivo, si era creato un legame) aveva occultamente avviato e chiuso la trattativa con un’altra federazione. Desideravo solo chiarezza. Nient’altro. Come se ciò non bastasse, ha ben pensato di peggiorare la cosa, facendo leggere le nostre conversazioni private ad alcuni suoi colleghi, con la speranza – nella sua idea iniziale, probabilmente – di trovare (maldestramente, però) una giustificazione al suo comportamento e di screditarmi agli occhi degli altri. Anche qui, però, ha sbagliato a fare i conti, perchè io, Arianna Errigo, dico sempre quello che penso, che sia per mezzo di un messaggio privato piuttosto che in una dichiarazione pubblica. Attualmente sono ancora senza maestro e, finchè non sarò pienamente convinta, non mi farò seguire da nessuno. Una sfida anche questa, come è la vita. Ci rivediamo presto. Ti auguro ciò che ti meriti!».
Numerosi i commenti, con un sostegno quasi unanime all’atleta. «Ognuno si deve augurare quello che si merita – ha poi chiarito meglio Errigo – Può essere anche un modo per cercare di essere corretti nella vita!».