Star, mobilità ed esternalizzazioniAd Agrate timori verso settembre

Agrate Brianza – Lo stillicidio di piccole procedure di mobilità continua da anni, la prossima è stata annunciata per settembre. E si aggiungerà pure l’esternalizzazione della parte residua dei magazzini, con la quindicina di lavoratori addetti. In compenso nessuna prospettiva di rilancio di Star sul medio periodo è definita, e rimane il nodo insoluto del destino dello storico plant produttivo di 200mila metri quadrati di via Matteotti, utilizzato oggi per meno di un quarto. Sono le questioni che i sindacati martedì scorso hanno posto sul tavolo nell’incontro con la direzione dell’azienda di Agrate Brianza, chiedendo di aggiornare l’agenda entro il mese di giugno e di potersi confrontare con una figura autorevole della holding spagnola che gestisce le sorti del noto marchio agratese. Intanto, per lunedì 7 giugno è fissata l’assemblea dei lavoratori.

«Chiederemo di sostenerci in questo percorso con azioni che decideremo» ha spiegato Simone Pulici, segretario Flai Cgil Brianza. I timori di progressiva dismissione del sito partono da lontano, oltre un decennio fa, quando la china imboccata da Star ai sindacati suonava da tempo come lento declino, «tanto che quando nel 2006 si concretizzò l’acquisizione da parte degli spagnoli di Galina Blanca, giudicammo con timido ottimismo questo passaggio, nella speranza che potesse significare un’apertura a una prospettiva europea, a una internazionalizzazione che avrebbe portato rilancio. Ma tutto questo non è avvenuto – ha proseguito Pulici – Oggi ai vertici del gruppo chiediamo risposte chiare sul futuro pensato per Star e per il sito di Agrate, sollecitiamo la presentazione di piani industriali che abbiamo un respiro di almeno due o tre anni e che siano credibili».

Il problema è anche di carattere strutturale. Nei reparti produttivi, attualmente vengono usati 40mila metri quadrati dei 200mila disponibili, «ma nessun progetto di riutilizzo dell’area è stato presentato – ha aggiunto il sindacalista – Non si sa quel che ne vogliono fare. Certo è, invece, che con l’annuncio di nuovi esuberi a settembre e di un’ulteriore esternalizzazione, i segnali che arrivano restano di progressivo indebolimento».
Anna Prada