Smontato il presidio della YamahaLesmo, la lotta passa in tribunale

Dopo più di un anno di resistenza, gli operai ex Yamaha hanno deciso: basta al presidio davanti ai cancelli dell'azienda. Con una decisione un po' a sorpresa, è iniziata la fase di smanetllamento del campo-base. La battaglia, ora, passa agli avvocati.
Smontato il presidio della YamahaLesmo, la lotta passa in tribunale

Lesmo – Il presidio permanente Yamaha leva le tende. L’accampamento che andava avanti dal 13 dicembre 2010 è ora in fase di smontaggio. «Abbiamo deciso di smettere il presidio – ha spiegato il delegato Rsu Angelo Caprotti – poiché dopo una assemblea con i lavoratori, avendo dato in mano tutta la nostra documentazione agli avvocati della Cigl non ha senso procedere con il sit-in». Infatti la questione si sposta nell’ambito legale e prima di avere una risposta in proposito bisognerà attendere secondo le previsioni circa 18 mesi. Ecco spiegato perché domani (venerdì) sarà l’ultimo giorno ufficiale di presidio davanti alla multinazionale di via Tinelli. Intanto le tende e il capanno dove le ex tute blu si trovavano quotidianamente da circa 15 mesi hanno lasciato spazio a mobili e cataste di legno che nel giro di poco tempo dovrebbero sparire. Ritorna quindi fruibile il parcheggio di via Caduti per la Patria e per chi attraversa la zona non vede più striscioni e bandiere ai bordi della strada.

Mentre il comunicato ufficiale della decisione degli ex cassaintegrati sarà visibile sul loro sito internet yamaharesistiamo66.it da settimana prossima. Il fatto resta comunque sorprendente e inatteso visto che fino a qualche settimana fa lo stesso Caprotti affermava che il presidio non si sarebbe spostato di un millimetro. Le circa 20 ex maestranze di Yamaha stanno quindi impugnando il licenziamento notificato nella prima metà dello scorso mese di gennaio dopo la scadenza dei due anni di cassa integrazione straordinaria. La lotta degli ex lavoratori sebbene non ha più il presidio che è stato il proprio emblema per anni, da quando Yamaha verso la fine del 2009 ha annunciato il proprio ridimensionamento interno, si trasferisce nelle aule di tribunale. Gli ex operai presenzieranno anche allo sciopero della Fiom di venerdì prossimo a Roma.