Si rovescia la jeep in NamibiaMuore 24enne di Sulbiate

Sulbiate – Un incidente d’auto, le cui cause e dinamiche rimangono per il momento ancora poco chiare, è costato la vita a un giovane sulbiatese, Matteo Brambilla, che si trovava in vacanza in Sudafrica. Secondo le prime ipotesi, la jeep su cui viaggiava il ragazzo si sarebbe ribaltata, provocando la morte di Brambilla e il ferimento di almeno altri tre passeggeri. I genitori, Alberto e Maria de Marchi, sono partiti per il Sudafrica venerdì mattina. La tragedia si è consumata in Namibia, la notizia è arrivata in paese nel pomeriggio di mercoledì.

«Abbiamo ricevuto una telefonata dal consolato italiano – spiega il sindaco Maurizio Stucchi, qualche ora dopo – che ci chiedeva di essere messo in contatto con la famiglia. Sono pochi i dettagli resi noti, per il momento sappiamo solo che nello scontro sono rimaste ferite altre tre persone. Il fatto che il giovane sia morto in Namibia, mentre trascorreva le ferie in Sudafrica, ha fatto subito pensare che probabilmente stesse partecipando a un safari».

La Namibia, insieme ad altre regioni dell’Africa orientale, con le sue grandi riserve è uno dei luoghi prediletti per questo tipo di spedizioni, viaggi affascinanti ma a volte rischiosi. Le strade e i sentieri percorsi dalle jeep e dai pulmini sono infatti spesso molto dissestate e difficili da percorrere, frequenti purtroppo gli incidenti stradali. Tra i primi a far visita alla famiglia Brambilla, che si trovava in vacanza al momento della disgrazia, anche don Paolo Cesarini, ex parroco di Sulbiate, rimasto in paese come collaboratore di don Luca Raimondi. «La notizia ci ha colpiti tremendamente – racconta il sacerdote – ieri pomeriggio, quando l’abbiamo saputo, abbiamo subito voluto portare le nostre condoglianze ai famigliari».

Non è ancora possibile stabilire quando saranno celebrati i funerali del ragazzo, come conferma don Paolo Cesarini: «Ci vorrà molto tempo, è successo in una regione così lontana». Matteo Brambilla aveva ventiquattro anni, era nato nell’agosto del 1985. Studente, secondogenito di tre figli – una sorella maggiore, un fratello minore, Luca, di 21 anni – con la sua famiglia si era trasferito a Sulbiate, in via Aldo Moro.

La triste vicenda del giovane sulbiatese ricorda un’analoga pagina di cronaca di un paio di anni fa quando, era il febbraio del 2007, in un altrettanto remoto angolo di mondo perse la vita un altro vimercatese, questa volta di Arcore, Paolo Pozzoni, che si trovava in vacanza nelle Filippine. L’uomo, quarantaduenne, è deceduto durante un’escursione di trekking, precipitando in un crepaccio profondo circa cento metri. Immediati quanto inutili i soccorsi, praticati dai medici dell’ospedale che si trovava a soli trecento metri dal luogo della tragedia.
Letizia Rossi