Nova Milanese – «Degradante spettacolo (…) atti sessuali volontariamente commessi dall’imputata sui minori». Lo si legge nelle motivazioni della sentenza della Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione, depositate ieri, che ha confermato la condanna a 2 anni e 4 mesi di reclusione, inflitta nel 2009 dalla Corte d’Appello di Milano, alla «sexy prof» di Nova Milanese sorpresa da una collega, nel novembre 2006, mentre in un’aula della scuola media Segantini compiva atti sessuali con tre suoi studenti minorenni.
La Suprema Corte ha giudicato «logici e coerenti» i resoconti forniti dagli studenti che hanno portato al rigetto del ricorso dell’insegnante molisana, oggi 37enne, la quale aveva sostenuto: «di essere stata costretta a fare certe cose». alias, di avere subito una violenza sessuale. La Corte dà invece credito a quanto stabilito dalla Corte di Appello milanese che ha reputato veritieri i racconti dei ragazzi: «concordi nel descrivere il loro approccio sessuale con la consenziente insegnante, che in precedenza li aveva intrattenuti con insistiti discorsi della stessa natura».
Tra insegnante e studenti nessuna vittima apparente, ma una «compartecipazione attiva». Gli alunni sono descritti dalla Suprema Corte come: «Problematici e scadenti per disciplina e profitto, disinteressati alle problematiche scolastiche, che avevano colto, dagli spregiudicati discorsi della donna e dal suo fraternizzare con gli alunni, la sua vulnerabilità e che avevano caldeggiato presso la professoressa di educazione fisica, consenziente l’imputata presente alla richiesta, l’autorizzazione ad appartarsi, durante l’ultima ora di lezione nell’aula di sostegno con la scusa di fare ripetizioni di matematica».
La «compartecipazione attiva», sarebbe dimostrata dalla mancanza di reazioni di dissenso («grida di aiuto o trambusto, inevitabili in caso di dissenso dell’insegnante, la quale rimase anche infastidita perché‚ la prof di educazione fisica aveva riferito l’accaduto al dirigente scolastico») da parte dell’insegnante molisana, dal «più assoluto silenzio» con il quale si sono svolti gli atti sessuali.