Seveso – Sono più di seicento le firme raccolte in una settimana a favore del Comitato di solidarietà al barista dell’Altopiano Luigi Tallarini, a processo per tentato omicidio plurimo dopo aver sparato e ferito uno dei ladri che aveva appena assaltato il suo bar. I fogli della petizione sono stati distribuiti un po’ ovunque in diversi negozi di Seveso.
I cittadini si sono informati, hanno valutato, e poi hanno deciso di apporre la propria firma al documento promosso da Roberto Tonon, e Andrea Formenti. «In questa iniziativa io non c’entro niente, mi è stato chiesto cosa ne pensavo se avessero organizzato qualcosa e ho detto a Tonon e Formenti che non avevo nulla in contrario anche se io del processo e di quello che è accaduto non voglio proprio parlarne».
Non è scortesia quella del barista settantenne accusato di tentato omicidio plurimo, il cui procedimento penale proseguirà il suo iter giovedì 4 ottobre in tribunale a Monza. Non lo dichiara apertamente, ma lo si intuisce, tutta questa mobilitazione nei suoi confronti non può che fargli piacere. Mentre chiacchiera, all’ora dell’aperitivo in una giornata lavorativa, continua a servire ai clienti del suo bar qualche bianchino, un campari un biretta e qualche stuzzichino. Molti di questi clienti sono appena usciti dal lavoro, indossano ancora gli abiti della fatica.
Tutti scherzano tra loro e con Luigi, che venerdì ha avuto un incontro con il suo avvocato Massimo Bordon per discutere gli atti del processo. Tallarini, il 4 ottobre sarà in aula con lui, se il suo legale lo riterrà opportuno, potrà esserci anche una delegazione di una ventina di cittadini che hanno aderito al Comitato di Solidarietà.
Lunedì i promotori della petizione si consulteranno con l’avvocato Bordon per capire come potranno muoversi. «Intanto noi continueremo a raccogliere le firme che abbiamo anche portato all’Unione del Commercio che ha accolto l’iniziativa con favore – ha spiegato Andrea Formenti – Ora dobbiamo capire come muoverci. Credo che oltre alla delegazione di cittadini l’avvocato porterà in aula anche le firme, deciderà poi lui come e se sarà il caso di utilizzarle».
Ivan Bavuso