Seveso, da Legambiente e Wwfesposto contro Pedemontana

Seveso, da Legambiente e Wwfesposto contro Pedemontana

Seveso – Una memoria procedimentale, di fatto un esposto, presentata da Legambiente, Wwf e da vari comitati di cittadini, per chiedere il rispetto delle prescrizioni del Cipe nella prossima fase di approvazione del progetto esecutivo di Pedemontana. Undici pagine inviate, il 10 dicembre scorso, ai ministeri delle Infrastrutture, Ambiente, Trasporti, Beni culturali, al Cipe stesso, alla regione Lombardia e alle province di Monza e Briaza e di Como oltre che ai comuni di Seveso e Lomazzo.

L’esposto si concentra in particolare sulle conseguenze che la realizzazione di Pedemontana potrebbe comportare al parco naturale del Bosco delle querce di Seveso e Meda e al Bosco della moronea. E’ quindi codice rosso per gli ambientalisti che sono fortemente preoccupati per l’approssimarsi dell’inizio dei lavori ormai dietro l’angolo, intimoriti soprattutto dal fatto che le compensazioni promesse non vengano garantite.

Una paura determinata, sempre secondo, i proponenti della memoria procedimentale, dalla scarsa trasparenza e dall’atteggiamento definito “intransigente” dei due soggetti direttamente interessati alla realizzazione del collegamento autostradale che unirà Il Varesotto a Dalmine passando per Como e la Brianza, ossia le società Pedemontana e Cal. «Stiamo parlando di un’autostrada, pagata in gran parte con le tasse dei cittadini, che dovrà farsi strada in un territorio densamente abitato e carico di problemi ambientali – hanno fatto sapere Damiano Di Simine e Paola Brambilla, rispettivamente presidenti di Legambiente Lombardia e di Wwf Lombardia . Siamo al paradosso che il progetto viene pensato e modificato per evitare i costi di bonifica di discariche poste lungo il tracciato, ad esempio a Cesano Maderno, Desio e Mozzate»

Al centro delle preoccupazioni degli ambientalisti c’è soprattutto il “Bosco delle querce” che oggi è un parco naturale regionale, ma che nel 1976 fu l’area al centro del gravissimo disastro causato dalla nube tossica sprigionata dalla Icmesa di Meda. «Il Cipe ha imposto particolari precauzioni per i terreni contaminati da diossina nell’area a sud di Meda e per evitare di intaccare il Bosco delle Querce – ha dichiarato Gemma Beretta, presidente del circoloLegambiente “Laura Conti” di Seveso -. Noi consideriamo intoccabile quel bosco, che oggi è un parco naturale su terreni risanati e che ospita le discariche dei materiali contaminati da diossina. Non vogliamo che la nostra comunità sia espropriata una seconda volta, per fare spazio a svincoli e cantieri di una autostrada che non rispetta il territorio».
I. Ba.