Seregno verso le elezioniL’Udc: “Correremo da soli”

Seregno verso le elezioniL’Udc: “Correremo da soli”

Seregno – L’Udc si sta strutturando per correre in solitario, con un proprio candidato sindaco ed un proprio programma, in occasione delle elezioni amministrative in calendario in primavera a Seregno. L’annuncio è arrivato in una conferenza stampa svoltasi oggi nella sede locale, all’angolo tra via Cavour e largo San Vittore, sancendo di fatto il divorzio dalla compagine di centrodestra con cui il partito sta governando la città da quattro anni e mezzo a questa parte.
«La linea del progetto della costituente di centro che stiamo portando avanti è chiara -ha spiegato il neo coordinatore di zona Piergiorgio Borgonovo-: vogliamo costruire un partito che sia riferimento per il mondo cattolico e non solo, in cui si possa parlare e discutere. Non ci piacciono gli atteggiamenti monopolistici che caratterizzano il Popolo della libertà seregnese. Individuato il nostro percorso, saremo disponibili ad un confronto con tutti, nessuno escluso, per verificare la possibilità di alleanze. Ma sia chiaro che non ci interessa il potere e non rincorriamo poltrone». Sulla stessa lunghezza d’onda il vice coordinatore provinciale e coordinatore locale Rinaldo Silva: «Abbiamo valutato che la litigiosità che si registra nei due contenitori di centrodestra e centrosinistra non è in grado di produrre proposte serie per la popolazione. Perciò procederemo per la nostra strada».
Il nuovo capitolo ha registrato la novità del ritorno all’ovile di Guido Trabattoni, l’ex assessore alle Politiche educative e culturali che si era dimesso due anni fa, in dissenso con la linea politica di Pier Ferdinando Casini: «L’Unione di centro sta andando oltre quello che era l’Udc di allora, che si muoveva in modo ondivago. Non ho abbandonato l’idea di una mia lista civica, che è quasi pronta. La diminuzione dei posti in Consiglio comunale prevista dalla finanziaria comporterà la conseguenza di un innalzamento del quorum per entrare in aula. Non escludo quindi che le forze si uniscano e si definisca una sola lista, con alcuni indipendenti al suo interno». Da ultimo, il coordinatore provinciale Vincenzo Tortorici si è tolto un sassolino dalle scarpe: «Quando Trabattoni si è dimesso, il sindaco Giacinto Mariani ha addirittura rifiutato di ricevermi per discutere la riassegnazione della delega ad un nostro esponente, come gli accordi contemplavano. Questo comportamento è stato gravemente scorretto».
P.Col.