Seregno – Ad otto anni di distanza dalla strage di Nassiriya, Seregno si è fermata oggi per ricordare. Nel parco alle spalle della caserma dei carabinieri di piazza Prealpi, intitolato proprio ai caduti nell’attentato kamikaze contro il contingente italiano impegnato nella missione di pace in Iraq, per iniziativa dell’amministrazione comunale si è svolta stamattina una breve cerimonia, che dopo la deposizione di una corona di fiori ai piedi della stele commemorativa, ha visto Giulia De Vito, sindaco dei ragazzi, elencare uno ad uno i nomi delle vittime, dodici militari dell’Arma dei Carabinieri, cinque dell’Esercito e due civili. Il sindaco Giacinto Mariani ha poi sottolineato come la tragedia abbia contribuito a rafforzare nell’opinione pubblica la stima per le forze armate, definite un vanto per la nazione anche nei momenti più difficili e di più feroce confronto politico: «Il nostro pensiero corre anche a chi, prima e dopo, è caduto offrendo la sua esistenza in cambio di quella altrui. Non vogliamo però assuefarci al dolore ed alle immagini delle bare che rientrano avvolte dal tricolore».
Per parte sua, il capitano della locale compagnia dei carabinieri Luigi Spenga ha evidenziato il valore simbolico del sacrificio di coloro che avevano come scopo primario il bene comune: «Non importa perché partirono. Qualcuno magari lo fece per cercare un sostentamento, qualcun altro per cancellare una macchia nel suo passato: importa che per tutti la finalità da perseguire era comunque la pace. Oggi abbracciamo i loro cari ed a questi fratelli diciamo che non cammineranno mai soli». La benedizione eucaristica impartita da don Giuseppe Villa e le note dell’inno nazionale, eseguite dal Corpo musicale Santa Cecilia, hanno chiuso l’appuntamento.
P.Col.