Seregno – E’ stato condannato ad un anno di reclusione e al pagamento delle spese processuali, ma il giudice Valentina Paletto, del Tribunale di Desio, ha comunque concesso a M.C., 43 anni, imputato per omicidio colposo, il beneficio della sospensione condizionale della pena perché incensurato. Si è chiuso mercoledì mattina il processo di primo grado istruito contro il caposquadra del cantiere edile di via Luvoni nel quale, il 13 settembre del 2007, era morto il muratore 55enne Giacomo Giovini cadendo da un muro in disarmo. L’uomo condannato, che oltre ad essere il responsabile del cantiere finito sotto inchiesta, è anche il figlio del titolare dell’impresa di costruzioni che stava realizzando la palazzina a Seregno, è stato riconosciuto colpevole di non avere provveduto a far rispettare quello che era il piano operativo della sicurezza.Il muratore, vittima dell’incidete, residente nel bresciano, era caduto da un’altezza di quasi tre metri. La famiglia dello sventurato operaio, nel frattempo, è già stata risarcita in sede civile.
i.b.