Seregno, le indagini sul Cisalpino:grave imprudenza della ragazza

Seregno – Una grave imprudenza commessa da E.M., ventenne residente in città, è all’origine del terribile incidente verificatosi ieri pomeriggio alla stazione di Seregno. Sono le conclusioni cui è giunta la Polizia ferroviaria dopo i rilievi effettuati a seguito dell’investimento di cui la giovane è rimasta vittima da parte di un Cisalpino, partito da Zurigo e diretto a Milano.

Secondo la ricostruzione, E.M. è scesa alle 17.10 circa dal regionale che da Milano era attestato a Chiasso ed ha scelto, anziché utilizzare il sottopasso inaugurato appena due anni fa, di attraversare in superficie i due binari che la separavano dal marciapiede che conduce all’uscita, senza avvedersi del transito sul primo dei due binari del già citato Cisalpino, che l’ha colpita di striscio e l’ha scaraventata a qualche metro di distanza. Sul posto sono immediatamente intervenuti gli agenti della Polizia ferroviaria e della Polizia locale e gli operatori del 118, che dopo le prime cure hanno trasportato la donna all’ospedale San Gerardo di Monza, dove si trova attualmente in prognosi riservata.

«L’accaduto – ha spiegato un funzionario della Polizia ferroviaria di Milano – ripropone con forza la necessità che venga debellata la pessima abitudine di molti di attraversare in superficie. Come Polizia ferroviaria, abbiamo fatto il possibile in questi due anni per convincere gli utenti a servirsi del sottopasso, non limitandoci ad una semplice opera di repressione, attraverso le sanzioni pecuniarie amministrative, ma optando anche per il dialogo, proprio per persuadere tutti dei rischi che si corrono. Spesso si pensa di poter dominare ogni situazione, ma la particolarità dell’ingresso in stazione per i convogli in arrivo da Como, che avviene dopo una curva, e la velocità di treni come il Cisalpino, ai conducenti del quale non è imputabile alcunché, fa sì che il pericolo sia elevatissimo».

Per limitare il fenomeno, in questo periodo era stata anche proposta la chiusura del cancello d’accesso dal terminal degli autobus di largo Lazzati, cui l’amministrazione comunale si è opposta, ottenendo il prolungamento della barriera di protezione per qualche centinaio di metri, per costringere tutti ad usufruire del sottopasso. I risultati dell’azione di prevenzione non sono stati purtroppo quelli sperati.
P.Col.