Seregno, il Pdl diserta il ConsiglioResa dei conti in maggioranza?

Seregno, il Pdl diserta il ConsiglioResa dei conti in maggioranza?

Seregno – Fulmine a ciel sereno nel mondo della politica seregnese. Ieri sera, la maggioranza di centrodestra è stata costretta a incassare il forfait in consiglio comunale del gruppo del Popolo della libertà che, con le uniche eccezioni della presidente Ilaria Cerqua e del dissidente Leo Servidio, ha disertato i lavori. Il capogruppo consiliare Antonio Graziano ha motivato la scelta attraverso un comunicato con l’esigenza di «un chiarimento con gli alleati della Lega Nord», dopo le contrapposizioni delle settimane precedenti sulle commissioni consiliari, ribadendo comunque la volontà di portare a compimento la legislatura appena cominciata.

L’episodio rappresenta un inedito negli ultimi lustri di storia amministrativa, considerato che un evento simile si verificò soltanto agli inizi degli anni Novanta, quando la giunta monocolore leghista guidata da Evita Bovolato, travolta da una crisi intestina nel giro di soli diciotto mesi, non si presentò in aula quasi per intero, escluso Giacinto Mariani, oggi sindaco e allora assessore al Commercio, che giustificò la sua presa di posizione con il bisogno di rispettare il suo ruolo istituzionale. Proprio il primo cittadino ha ammesso le difficoltà tra le forze che lo sostengono, evidenziando come la decisione del Popolo della libertà non sia «legata al programma. Non sono in discussione i risultati elettorali: la maggioranza sarà stabile per cinque anni. Nei prossimi giorni ci sarà un confronto tra le parti».

Durissimi i commenti delle opposizioni di centrosinistra, con il capogruppo del Partito Democratico Mauro Ballabio che ha parlato della necessità che gli assenti spieghino «i motivi della loro protesta», bollata come «comportamento infantile», tale da mettere in ambasce il sindaco, «in aula senza il 60 per cento del suo 60 per cento», mentre Giusy Minotti della Federazione della sinistra si è detta convinta che ci dovrebbe essere «uno spartiacque da non superare, cioè il rispetto per gli elettori. I problemi tra forze politiche andrebbero risolti tra forze politiche». Leo Servidio ha ricondotto il dissenso manifesto con il suo gruppo al desiderio di «essere qui a rappresentare chi mi ha votato» e di non prestarsi a «giochi da bambini». Sul futuro, dopo aver confessato di avere ancora Forza Italia nel cuore, l’esponente politico santagatese ha anticipato appena che «sono stato eletto nella maggioranza e rimarrò in questa maggioranza», non escludendo di fatto un addio al Popolo della libertà. Silenzio, infine, da parte del gruppo della Lega Nord.
Paolo Colzani