Senago, un collettore: l’ipotesiper fermare le vasche del Seveso

Senago – Un’alternativa alle vasche di laminazione forse c’è. Sta infatti prendendo corpo l’ipotesi di realizzazione di un collettore dal depuratore di Varedo a quello di Pero. Nella mattinata di martedì erano presenti alcuni tecnici di Ianomi, società che gestisce entrambi gli impianti di depurazione, per effettuare un sopralluogo nella zona in cui sarebbe previsto il passaggio della condotta. Anche se per il momento siamo solo alla fase dello studio di fattibilità e quindi non è ancora stato definito con precisione il tracciato, è presumibile che questo grosso tubo dal diametro di 1,80 metri attraversi il quartiere di Castelletto, rimanendo sempre interrato ed in particolare passi sotto via Verona, a lato del parchetto di via Padova, sotto via Oberdan o via Dante, per poi seguire il corso del canale scolmatore dalla zona a sud di via Risorgimento fino al depuratore di Pero.

Qualora questo progetto, proposto in autunno dall’Amministrazione comunale alla Regione in uno dei periodici incontri sulla mitigazione del rischio idraulico nell’area metropolitana di Milano, andasse in porto, cambierebbero le prospettive sulla realizzazione delle vasche di laminazione nell’area di via Brodolini. «Stiamo puntando – spiega il sindaco Franca Rossetti – a frantumare la tesi della Regione secondo la quale a Senago sia necessaria una vasca. Questo collettore avrebbe una portata di 6 metri cubi al secondo e andrebbe ad alleggerire l’ondata di piena del Seveso. Contestualmente il depuratore di Varedo verrebbe dismesso e, dopo una bonifica del sedime, al suo posto sorgerebbe una vasca volano naturale a monte del canale scolmatore. Le acque, sempre attraverso il collettore, verrebbero dirottate verso depuratore di Pero, dove ci sarebbero in programma delle opere di potenziamento della mitigazione olfattiva». Il collettore sembrerebbe fornire solo vantaggi e la sua realizzazione non sarebbe particolarmente complicata.

«Prima seguirebbe il corso del Villoresi fino a Limbiate – precisa il primo cittadino senaghese – e poi quello dello scolmatore. Solo a Castelletto attraverserebbe tre proprietà private, con le quali sono in corso delle valutazioni, ma c’è già un accordo di massima. Va poi sottolineato che quest’opera avrebbe un costo di 4-5 milioni di euro, ben inferiore alle vasche di laminazione. Da una relazione Arpa è poi emerso che la bonifica da effettuare dopo ogni riempimento di un invaso artificiale come quello in progetto in via Brodolini avrebbe un costo molto elevato».

Fabio Cavallari