Senago – C’è chi ha indossato una tuta bianca per le disinfestazioni e chi è entrato nella fontana con canotto, maschera e boccaglio. Si sono spinti fino a questo punto gli esponenti del comitato “Senago sostenibile”, ai quali non manca certo la fantasia, per ribadire la propria contrarietà alla possibilità che Regione e Provincia realizzino le vasche di laminazione delle acque del torrente Seveso sul territorio comunale.
Questa insolita protesta, andata in scena nella mattinata di domenica a Castelletto in piazza Tricolore, ha ottenuto un consenso superiore alle aspettative. Sono state tantissime le persone che si sono fermate al banchetto per raccogliere informazioni su un progetto che, sebbene non sia ancora stato definito, potrebbe avere degli effetti devastanti, in particolare sul quartiere Papa Giovanni. Si parla infatti di una sorta di lago artificiale, presumibilmente maleodorante poiché le acque del Seveso sono tra le più inquinate d’Europa, della grandezza pari a quindici campi da calcio che dovrebbe sorgere o nella cava di via Brodolini oppure nell’area verde situata più ad ovest.
In molti hanno anche sottoscritto la petizione popolare contro le vasche di laminazione, facendo così salire ad oltre quota 600 il numero dei firmatari. La mancata presenza degli esponenti dell’amministrazione comunale ha indispettito il comitato. «Nonostante l’impegno sottoscritto in Consiglio comunale – spiegano gli esponenti di Senago sostenibile – erano assenti Lega, Pdl e il sindaco Rossetti che avremmo voluto al nostro fianco in questa battaglia. Evidentemente i loro interessi vanno oltre quelli della nostra comunità. Speriamo che in futuro possano ravvedersi e decidere se stare con le proprie gerarchie politiche in Regione o con i cittadini di cui sono rappresentanti istituzionali». Nel frattempo il presidio si ripeterà anche nella mattinata di domani, domenica 19, questa volta in piazza Borromeo.
Fabio Cavallari