Se la ”Parola cantata” è d’autoreA giugno il festival di Brugherio

Se la ”Parola cantata” è d’autoreA giugno il festival di Brugherio

Brugherio – Immaginate Nina Zilli ed Eugenio Finardi, Davide Van de Sfroos, Syria, Nada e Simone Cristicchi. Metteteci anche Vinicio Capossela e Ascanio Celestini. E poi tanti altri tra musicisti, narratori e poeti. Immaginateli tutti a Brugherio per una tre giorni di musica, parole e cantautori. Succederà a giugno, dall’11 al 13, nella prima edizione di “Parola cantata”, l’happening della musica d’autore inventato e costruito da Mauro Ermanno Giovanardi. Ma perché proprio qui? «Perché sono di Brugherio», racconta l’intensa voce dei La Crus. Bastasse così poco. «È stato facile. L’idea è arrivata dall’assessore alla Cultura Enzo Recalcati, ci conosciamo e ha apprezzato il lavoro che per quattro anni ho fatto come direttore del festival di musica e letteratura di Rimini. “Pensane uno di qualità anche per noi, poi cerchiamo di realizzarlo”, mi ha detto. E io l’ho preso sul serio». Molto sul serio. «Sono partito dall’idea dell’happening, della cittadella della musica che ospita concerti ma anche dibattiti, salotti letterari, reading e performance teatrali. Sono stato accompagnato da una squadra di ottimi collaboratori ed è nato un cartellone che rappresenta il festival di musica più importante del panorama estivo».

Tra alcuni nomi non ancora svelati, spiccano di sicuro il genio dell’istrionico Capossela, la poesia di Finardi, il soul un po’ retrò di Nina Zilli (passata in una battibaleno da novità a star), i racconti in dialetto di Van de Sfroos, laghèe di Monza. E poi la possibilità di conoscere la personalità musicale di Violante Placido o il teatro pasoliniano di Celestini. «C’è un fil rouge che unisce gli artisti – spiega Giovanardi – ed è rappresentato dall’approccio e dal lavoro che ciascuno ha e fa con la scrittura e la credibilità che da questo deriva. Mi piaceva l’idea di mettere in scena la canzone autoriale a 360 gradi, anche perché per molti il cantautore è ancora quello dell’iconografia anni ’70: no, il cantastorie moderno è fresco e vero, la sua musica prende spazio e se necessario il ritmo batte e cresce. Adesso sono un po’ in ansia, ma sono davvero molto contento di ciò che sta per arrivare ».

“Parola cantata” occuperà la città dal pomeriggio a notte: i concerti saranno a Villa Fiorita (con le tre serate organizzate secondo un tema caratterizzante), ma lo spettacolo continuerà nel cortile della Casa del popolo, nell’auditorium della scuola e nel giardino del bar Controluce. E nell’aria di Brugherio, capitale per tre giorni della musica d’autore.
Chiara Pederzoli