Monza – A Monza le uniche certezze della stagione scolastica che ha appena preso il via sono rappresentate dai circa 22.800 studenti: 3.700 alle materne, 6.300 alle elementari, quasi 4.000 alle medie e 8.900 alle superiori di cui una buona fetta proviene dai comuni vicini e, perfino, da fuori provincia. Per il resto ecco le solite incertezze e i problemi di sempre, con troppi supplenti, dirigenti chiamati a gestire più scuola, insegnanti senza un posto. Con un futuro tutto da decidere, stando alle recenti prese di posizione del ministro dell’Istruzione. Monza è dunque specchio della situazione che si presenta in tutta la Brianza. Sarà infatti l’anno dei presidi: di quelli che mancano, dei reggenti e di quelli che avrebbero dovuto essere nominati ma che rimarranno in aula perché il concorso che hanno vinto è stato annullato dal Tar, il tribunale regionale amministrativo. Sarà anche l’anno dei docenti che hanno perso il posto in seguito alla riduzione degli orari scolastici introdotta dal ministro Gelmini e dei precari che continueranno a trovare ben poco spazio negli istituti italiani.
Nonostante il suono della campanella sono parecchie le classi senza insegnante dato che le nomine proseguiranno nei prossimi giorni quando tra le province di Monza e Milano, ancora unite per quanto riguarda le graduatorie, saranno convocati 1.500 tra maestri e professori.
Secondo i dati forniti dai sindacati e dall’ufficio scolastico regionale il 20% delle cattedre sarà assegnato a supplenti mentre, complessivamente, ci sono trecento titolari che hanno perso il posto a causa della contrazione degli orari. Tra loro ci sono soprattutto docenti di laboratorio oltre che di discipline scientifiche e umanistiche: gli esuberi potrebbero essere destinati al sostegno degli alunni disabili pur non avendo conseguito la speciale abilitazione. Un nonsenso dettato da un fatto puramente economico dato che gli esuberi, anche se rimangono inattivi, sono comunque stipendiati. Saranno drasticamente ridotte anche le compresenze, soprattutto nelle materne e nelle elementari: alle primarie, infatti, sono parecchie le classi che dovranno rinunciare alla doppia maestra. In affanno anche il personale amministrativo dato che all’appello mancano centinaia di dipendenti negli uffici e quattrocento bidelli.
A Monza la nota positiva: anno nuovo, scuola nuova per i bambini della primaria Rodari. I piccoli hanno varcato la soglia della nuova ala che dopo anni di attesa è stata consegnata alla scuola, con aule in più, un nuovo laboratorio e una mensa più ampia. Vento di novità al liceo Zucchi, dove è partito il tanto atteso liceo musicale. A Limbiate la doccia fredda della mancata assegnazione dell’attesa classe alla materna Andersen, con diversi bambini che ora sono alla ricerca di un posto, con le conseguenti difficoltà per le famiglie.