Monza – Associazione a delinquere finalizzata al furto, riciclaggio e ricettazione di auto di lusso. Tra queste anche la Bentley cabriolet di Costantino Vitagliano, popolare personaggio tv lanciato dalle trasmissioni di Maria De Filippi. Sono le accuse contestate a tredici persone indagate dal sostituto procuratore Donata Costa, che ha chiuso nei giorni l’inchiesta nei confronti di quella che veniva considerata una banda ben organizzata, con due organizzatori, un gruppo di ladri d’auto particolarmente abili nel manomettere anche i più sofisticati sistemi d’allarme, le persone che fornivano nuove “identità” alle macchine e le ricettavano nei mercati paralleli dell’est. Tra gli episodi contestati anche una rapina commessa a Monza ai danni di un sessantenne residente in via Enrico Fermi, a cui il 24 ottobre dell’anno scorso era stata rapinata la sua Bmw 320 Coupè. I malviventi, infatti, non si accontentavano certo di un’utilitaria qualsiasi, ma rubavano solo Porsche e Mercedes, poi nascoste in vari garage sparsi in tutta la Brianza. L’indagine, eseguita con pedinamenti ed intercettazioni ambientali, è nata lo scorso 3 ottobre, dall’inseguimento tra una pattuglia dell’Arma ed una Audi Q7 rubata, tra i comuni di Desio e Lissone, lungo la Valassina. Il fuggiasco era riuscito a farla franca scappando a piedi, ma per seminare i carabinieri era dovuto scendere dall’auto ancora in corsa. Il potente Suv aveva proseguito pericolosamente la sua corsa per qualche metro, andando a sbattere senza provocare feriti. All’interno della macchina, i militari di Desio avevano trovato un cellulare con tre soli numeri memorizzati, tra cui quello di un’agenzia immobiliare brugherese. Presentatisi negli uffici dell’immobiliare, gli investigatori erano riusciti a risalire ad un box di Brugherio, affittato da un italiano che ha esibito carta di identità falsa. Nel garage era stata trovata una Porsche, alla quale i militari avevano applicato di nascosto un piccolo congegno satellitare. La macchina era rimasta nel garage, fino ad essere spostata per fare posto alla lussuosa Bentley presa in leasing da Costantino Vitagliano e rubata a Milano. La Porsche, localizzata grazie al Gps, aveva portato gli inquirenti dritti ad un’altra macchina di provenienza sospetta, una Mercedes Slm recuperata ancora a Milano. Le automobili venivano rubate con tecniche da professionisti. La banda poteva contare anche su sofisticati congegni che disturbavano la ricezione degli antifurto satellitari. Quando i malviventi si sono accorti che alla Porsche era stata applicata una ‘cimice’, allora erano scattati i fermi. Le indagini, però, erano proseguite per fare luce sul mercato di destinazione delle auto. Tra gli indagati, infatti, risultano anche due stranieri, tra cui una dona rumena di 36 anni, incaricati di portare le auto provviste di falsi documenti verso Romania e Bulgaria.
Federico Berni