Renate, a scuola anche il sabatoGenitori sul piede di guerra

Renate – È braccio di ferro tra genitori e docenti dell’istituto comprensivo di Renate, Veduggio e Briosco. Il problema riguarda le scuole medie dove, dal prossimo anno scolastico, l’organizzazione potrebbe cambiare drasticamente con un ritorno al passato, ai sei giorni di lezione contro i cinque attuali. Le ragioni? Mancano i soldi per il servizio di presenza dei docenti in mensa. Problema ovviato “tagliando” la mensa, in pratica, per le classi a tempo normale. Lo scorso mercoledì sera si è svolto un tesissimo consiglio d’istituto, dal quale i rappresentanti dei genitori sono usciti più arrabbiati che mai, pronti a dare battaglia, coinvolgendo tutte le famiglie, «se i docenti non cambieranno atteggiamento. C’è stato ostruzionismo a 360°, sono arrivati all’incontro con l’unica proposta di ritornare ai sei giorni, bocciando sistematicamente tutte le proposte che abbiamo avanzato. Proposte non campate per aria, ma che abbiamo elaborato documentandoci, prendendo come esempio ciò che avviene in altri istituti, per esempio la riduzione delle lezioni a 55 minuti, o avvalersi di educatori professionali pagati dal Comune per la gestione del tempo mensa. L’amministrazione di Renate si è già detta disponibile a fornire questo servizio, ma ci è stato risposto picche. Peraltro, se si fa riferimento, come fanno i docenti, alla riforma Gelmini bisogna farlo in toto: è proprio la nuova legge che stabilisce il passaggio ai cinque giorni di lezione per tutte le scuole, di ogni ordine e grado. Da noi succede l’esatto contrario. Soltanto grazie alla mediazione della dirigente scolastica, alla fine si è deciso di riaggiornarci: i docenti dovranno sottoporci anche un’alternativa sui cinque giorni».

«Stiamo affrontando un periodo difficile, così come tutte le scuole d’Italia – spiega la dirigente Renata Ferrari alludendo ai tagli della riforma Gelmini -. Per ora il problema riguarda le classi a tempo normale, perché per quelle del prolungato (3 su 11, nda) la mensa fa parte “del pacchetto”. Per quest’anno non ci saranno cambiamenti, ma entro gennaio dobbiamo delineare l’offerta formativa per il prossimo anno». «Chiederemo alla dirigenza che tutto rimanga com’è – spiega Andrea Folco, sindaco di Briosco – altrimenti ragioneremo per una soluzione alternativa». Che è proprio quella degli educatori professionali, che garantiscano la sorveglianza dei ragazzi durante il tempo mensa. Intanto, i genitori di Renate hanno scritto una lettera all’assessore all¿Istruzione Claudio Zoia, che li ha peraltro già anche incontrati assisurando tutto il sostegno dell’amministrazione. Rispetto ai sei giorni, i genitori scrivono che i docenti «fino a oggi la nostra scuola media ha funzionato benissimo sui cinque giorni ottenendo ottimi risultati. Oggi viene rimesso tutto in discussione e se non si riuscirà a risolvere il problema finirà che chi se lo potrà permettere porterà i figli alle private, lasciando una scuola sempre più impoverita».