Rapina e aggressione in casaRabbia per il silenzio dei vicini

Brugherio - Sono tornati a casa intorno alle 19 e hanno notato una porta-finestra scardinata. Istintivamente sono entrati e hanno scoperto due ladri impegnati a portare avanti e indietro la refurtiva. Due fratelli di 38 e 25 anni sono stati aggrediti prima con i ferri del mestiere e poi a calci.
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Brugherio – Lavora in Egitto, Simone la Monica, 38 anni. È tornato in Italia qualche giorno fa per ragioni di sicurezza e poi è stato rapinato nell’abitazione dei suoi genitori ed è finito in ospedale con un trauma cranico importante. Al fratello 25enne è andata ancora peggio: uno dei due rapinatori che hanno sorpreso in casa gli ha rotto un braccio a sprangate e gli ha lasciato contusioni e un taglio sul viso. Tutto alle 7 di sera, in un quartiere tranquillo nella zona di via Santa Caterina a Brugherio, tra le mura domestiche. Il racconto dell’aggressione ha dell’agghiacciante. Ma Simone ha riferito l’accaduto ponendo l’accento «sul silenzio della gente, quello dei vicini di casa che se fai una festa con gli amici chiamano la polizia per il rumore ma che non sentono i ladri scardinare la porta-finestra. Quello di chi ha le finestre affacciate sul nostro giardino, nel palazzo di fronte, e sembra non abbia visto nulla, nemmeno il primo giro che i colpevoli hanno fatto per caricare in macchina parte della refurtiva ».

Mercoledì scorso, intorno alle 19, i vicini avrebbero potuto vedere il 38enne che rientrava nella villetta dei genitori insieme al fratello e alla ragazza di lui. Avrebbero visto Simone che notava appena un uomo seduto su un’auto parcheggiata davanti a casa e che poi scorgeva la portafinestra completamente sradicata. E avrebbero forse intravisto il pestaggio che è avvenuto appena qualche passo dopo l’ingresso.
«Abbiamo capito subito cosa stava succedendo – ha detto Simone – e istintivamente siamo entrati. In quel momento un rapinatore scendeva dal primo piano e uno saliva dalla taverna, armati di cacciavite e spranga di ferro. Ci hanno picchiati gratuitamente, mossi, in apparenza, non da paura o difesa, ma da violento accanimento». I ragazzi, finiti a terra nella lotta, sono stati colpiti con gli attrezzi del mestiere e con i calci, poi i due ne hanno avuto abbastanza e sono scappati sull’auto guidata dal palo. Nel frattempo la ragazza, pur terrorizzata ha chiamato rinforzi, sbagliando e componendo il 113 anziché il 112 dei carabinieri. La Polizia l’ha assurdamente invitata a chiamare i carabinieri, ma nel frattempo i rapinatori si erano dileguati.

Sul posto sono arrivati un’ambulanza da Monza, i carabinieri di Monza e quelli di Brugherio. Ma non abbastanza in fretta da sorprendere i colpevoli. «Credevo che questo fatto venisse trattato come uno dei tanti casi che capitano – ha detto Simone – e invece mi ha sorpreso positivamente l’interessamento dei carabinieri». A questi ultimi le vittime hanno descritto i colpevoli come ragazzi dalla carnagione chiara, di 25- 28 anni.
Valeria Pinoia