Monza – Un ministipendio da 300 euro al mese. In Brianza l’avrebbe a disposizione un adolescente su quindici. E’ quanto emerge da un’indagine della Caritas sulla classica «paghetta». La metà degli intervistati ha dichiarato di avere non meno di 50 euro al mese, più di un quarto fra i 30 e i 50 euro, poco meno di un quinto meno di 30 euro. Passando ai più «ricchi», uno su dieci ha indicato di avere a disposizione una cifra compresa fra i 100 e i 200 euro e uno su quindici appunto tra i 200 e i 300 euro.
E la cifra potrebbe salire ancora se fanno piccoli lavoretti. E poi ci sono le mance dei nonni. E come li spendono? Per abbigliamento, calzature, cene fuori casa, ricariche del cellulare, sigarette e alcol. Quest’ultimo è spesso tra i maschi la prima voce di spesa, un fenomeno preoccupante.
A dare conferme ai dati Caritas i dati Istat dai quali emerge che oltre il trenta per cento dei ragazzi ha la «paghetta»: 14 euro alla settimana mediamente per i ragazzi delle scuole medie, sei euro a settimana alle elementari. Nonostante abbia finalità educative in quanto responsabilizza sull’uso del denaro e spinge alla autonomia, secondo gli psicologi la «paghetta» non dovrebbe essere elargita prima degli otto anni e non legata al rendimento scolastico.
r.mag.