Pedemontana, caos e incertezze I sindaci della B2 in Regione

Si sono auto-convocati dal presidente Roberto Maroni e l’11 aprile saranno davanti al suo ufficio per avere quelle risposte in merito al progetto dell’autostrada che fino ad oggi non hanno mai avuto. I sindaci di Lentate, Seveso, Barlassina, Cesano e Meda sono determinati.
I sindaci che andranno in Regione
I sindaci che andranno in Regione Ivan Bavuso

Si autoconvocheranno davanti al Presidente della Regione Roberto Maroni per farsi ricevere e discutere di Pedemontana. Non una semplice minaccia verbale, ma una presa di posizione che resa nota anche attraverso un manifesto. I sindaci di Meda, Seveso, Cesano Maderno, Barlassina e Lentate sul Seveso si sono riuniti e fatti fotografare con fascia tricolore per posare sui manifesti che saranno affissi nei cinque paesi interessati dalla tratta B2 dell’autostrada Pedemontana:

«La Regione intende consentire ad Autostrada Pedemontana di rendere operativa entro maggio 2015 la tratta Cassano Magnago – Lentate sul Seveso, connettendola alla superstrada Milano Meda senza opere connesse. I sindaci si sono ripetutamente opposti ritenendo disastroso l’aumento del traffico sulla ex statale 35 – illustrano nel manifesto i sindaci – dopo aver chiesto inutilmente un incontro col Presidente delle Regione, si sono convocati per venerdì 11 nell’ufficio del Presidente stesso»

Il primo comune che pagherebbe dazio a una connessione con la Milano Meda senza opere di compensazione, sarebbe Lentate sul Seveso che si ritrova ad avere un piede nella tratta B1 e uno nella B2:

«Abbiamo voluto sottoscrivere questo manifesto perché riteniamo sia intollerabile la situazione venutasi a creare – ha spiegato il sindaco lentatese Rosella Rivolta – Il nostro comune si trova in una situazione a cavallo tra le due tratte di Pedemontana, per questo motivo continuiamo ad avere incontri con l’Ati che deve realizzare l’opera anche a livello individuale. Con l’arrivo della prima tratta ci ritroveremo in estrema difficoltà a Copreno. Noi vogliamo solo che vengano rispettati gli accordi di programma, altrimenti è meglio sospendere i cantieri prima del completamento della tratta A con la B1». I sindaci sono determinati ad avere dalla Regione quelle risposte fino ad oggi mai ricevute.