Parco del Grugnotorto, emergenza Rom Il sindaco Fossati: devano andare via

Parco del Grugnotorto, emergenza Rom Il sindaco Fossati: devano andare via

Muggiò – L’odore di plastica bruciata inizia diffondersi dopo il tramonto. Quando il sole è sceso dietro agli alberi, al di là del peduncolo che collega la tangenziale nord alla Milano-Meda, i rom accendono i fuochi, perché nelle baracche tra i campi del Parco del Grugnotorto fa ancora freddo. Specialmente se la notte è limpida e le stelle brillano sopra ai tetti di lamiera appoggiati, più che attaccati, sopra alle baracche. Sono nove persone e tra loro ci sono due bambini. Vivono in pochi metri quadrati di terreno in mezzo ad una montagna di rifiuti, con gli alberi che li riparano a stento dagli sguardi di qualche passante.

Sono tutti romeni e si sono stanziati in quella zona di confine tra Cinisello e Muggiò ormai da qualche mese. Sabato scorso quattro agenti della Polizia locale di Muggiò si sono inoltrati fin dentro il campo per un sommario sopralluogo: «Mi hanno riferito che è come una discarica a cielo aperto – ha spiegato il comandante – un vero e proprio disastro dal punto di vista ambientale».

Gli agenti hanno detto ai rom che lì non possono stare, che dovrebbero andarsene: «Li abbiamo intimati ad abbandonare la zona, ma più di questo non ci è consentito. Il territorio è in comune di Cinisello, dunque non possiamo emettere ordinanze». Sia Muggiò che Cinisello negli anni scorsi avevano provveduto a bloccare gli accessi al parco, posando delle sbarre all’ingresso di un paio di strade sterrate che si inoltrano nei campi e che venivano usate dai rom per accedere con le auto.

In questo campo, però, di auto non ce ne sono: «Entrano a piedi e passano direttamente attraverso i campi – ha proseguito Ghirardi – molto probabilmente da via Bandiera». Il primo cittadino Carlo Fossati è stato messo al corrente della situazione: «Come sindaco – ha detto -sono molto sensibile a questi problemi e ne parlerò al più presto con il sindaco di Cinisello Angelo Zaninello.

Già in passato ci siamo incontrati più volte per risolvere questo problema, effettuando insieme alle forze dell’ordine dei sopralluoghi nei vari campi. Ricordo con piacere due famiglie che vivevano lì, in condizioni di miseria, e che siamo riusciti ad aiutare. Gli altri sette-otto invece erano stati allontanati».

Una di queste famiglie è stata alloggiata in uno degli appartamenti comunali di via Gandhi, al «Cubo»: «Avevano una figlia – ricorda Fossati – oggi ne hanno quattro. Si sono adattati perfettamente al nostro modo di vivere, tanto che recentemente la maggiore ha festeggiato il compleanno a scuola, a Taccona, portando dolciumi come qualsiasi altro bambino della sua età». Giovedì Fossati ha telefonato a Zaninello, che ha garantito una soluzione al più presto.
Luca Scarpetta