Paderno Dugnano – Ci sono famiglie di Calderara costrette a girare per casa con la mascherina sanitaria. Gli abitanti del 18 di via Chopin stanno adottando questo espediente di sicurezza per proteggersi dalle particelle di amianto che si staccano dai tetti del palazzo e che inevitabilmente vengono respirate da tutti. A guidare questa iniziativa, a metà strada tra la precauzione di carattere sanitario e la protesta, è Pasquale Taccone, residente del palazzo che per primo ha lanciato l’allarme nel lontano 1998. In questi anni Taccone ha segnalato la presenza di fibra-killer sul tetto all’amministratore di condominio, ai vicini di casa ma anche al Comune che è proprietario di alcuni appartamenti nello stabile.
«A pochi metri di distanza – spiega Taccone – ci sono una scuola, la parrocchia, l’asilo e un giardino molto frequentato dai bambini e dai genitori. E noi del 18 di via Chopin somministriamo ogni giorno quantitativi consistenti di polveri-killer ai nostri concittadini». Basta fare un sopralluogo sul tetto del palazzo per constatare lo stato di estremo deperimento della copertura, che a più riprese è stata rammendata con catrame e altri materiali. «Abbiamo perso l’occasione – ricorda Taccone – di usufruire di finanziamenti europei e comunali. Adesso dovremo fare la bonifica a nostre spese».
La verifica delle condizioni del tetto è stata fatta nel 2007, ma il condominio deve ancora avviare lo smaltimento. «Se allo scadere dei cinque anni – avverte Taccone – la situazione non sarà regolarizzata, adiremo le vie legali per chiedere un risarcimento». Ma molto prima, Taccone porterà il caso all’attenzione della trasmissione ”Articolo 3” di Maria Luisa Busi, che ha già tutti i documenti necessari.
Pier Mastantuono