Cesano – Il depuratore della Nylstar non può finire all’asta. L’allarme è stato lanciato giovedì in consiglio provinciale dal capogruppo del Pd Gigi Ponti che ha invitato l’assessore all’Ambiente Fabrizio a valutare la possibilità che l’ente brianzolo acquisisca l’impianto o chieda l’intervento diretto di Brianzacque o di un’azienda del settore.

«Il depuratore è a ridosso di un’area naturalistica e i suoi reflui sono collegati a un corso d’acqua minore che attraversa Cesano – ha spiegato l’ex sindaco – ora però potrebbe essere oggetto di una speculazione. Se finisse alla mercé del mercato potremmo rischiare di ritrovarci con una lavorazione o una gestione poco adeguata alle caratteristiche del luogo e dell’ambiente». «Il problema è molto serio – ha aggiunto Ponti – la popolazione della zona è parecchio preoccupata». Oltretutto, ha proseguito, il tempo a disposizione per decidere è limitato: «L’asta dei beni dell’azienda fallita si terrà tra pochi giorni – ha precisato – la questione va affrontata immediatamente. Per questo vorremmo sapere come intende muoversi l’amministrazione provinciale».

Il caso a cui si riferisce Ponti è la vendita all’asta della sottostazione elettrica, impianto di depurazione e annessa area del depuratore dell’ex Nylstar di via Groane alla Snia. La società, fino al marzo di tre anni fa, impiegava 167 operai, poi è fallita e nell’ambito dell’iter giudiziario rientra la messa all’asta degli immobili e aree di pertinenza. Questo avverrà martedì 26 ottobre al tribunale di Monza, quando potenziali acquirenti potrebbero pagare 540mila euro per una superficie di quasi 40.000 metriquadrati: 7.598 metriquadrati per la sottostazione elettrica, con i confinanti locali tecnologici e basamenti di supporto alla stazione elettrica, 30.399 metriquadrati adibiti a impianto di depurazione incluso l’impianto di trattamento delle acque reflue e 1.540 metriquadrati confinanti all’area del depuratore. La fase burocratica non si esaurisce qui, tra cinque mesi andrà all’asta anche lo stabilimento.