Nucleo alcologia lascia LimbiateRaggiunta quota 450 pazienti

Il Nucleo operativo alcologia lascia Limbiate per trasferirsi a Baranzate. Lo spostamento del servizio, che ha sede in via Garibaldi, era nell'aria da tempo, motivato dall'istituzione della nuova Provincia brianzola. Resta, invece, la comunità Alba di Bacco.
Nucleo alcologia lascia LimbiateRaggiunta quota 450 pazienti

Limbiate – Il Noa (nucleo operativo alcologia) lascia Limbiate e si sposta a Baranzate. Il trasferimento era nell’aria da qualche mese e diventerà effettivo da martedì 11 luglio. Le ragioni di questa scelta sono facilmente intuibili. Questo particolare servizio, presente nella sede di via Garibaldi 33 dal giugno 1997, fa capo all’Asl Milano 1 di cui Limbiate però dal 2009, con l’istituzione della nuova provincia di Monza e Brianza, non fa più parte. È comprensibile dunque che i vertici dell’azienda ospedaliera spostino il Noa in un Comune tutt’ora sotto la propria giurisdizione territoriale.

I cambiamenti per gli utenti saranno comunque limitati, visto che il personale e il modo di operare della struttura rimarrà invariato. «Il nostro – spiega Cosetta Greco, dottoressa responsabile del progetto – è sempre stato un servizio sovra-zonale. Già quando eravamo a Limbiate non c’erano confini visto che i pazienti provenivano dalla Brianza, ma anche dal Varesotto e dalla bassa Comasca, e così sarà anche adesso. L’unica cosa che cambierà sarà la sede». Chiaramente per molti utenti Limbiate era più facile da raggiungere che Baranzate, ma chi vuole rimanere vicino a casa può rivolgersi allo Smi Aurora, servizio multidisciplinare integrato per le dipendenze patologiche che ha sede a Meda, in corso Resistenza 7.

Per il momento, per questioni logistiche, rimarrà a Limbiate anche il centro diurno, che con ogni probabilità si trasferirà nella nuova sede solo dopo la fine dell’estate.«Martedì – continua Greco – riapriamo perché la nostra chiusura di dieci giorni a causa del trasloco sarà sembrata un’eternità ai nostri utenti. Seguiamo annualmente 450 persone. Circa il 30% erano in cura anche l’anno precedente, mentre il rimanente 70% è costituito da nuovi pazienti e da vecchi pazienti che sono rientrati nel tunnel della dipendenza a qualche anno di distanza dalla prima volta». Salvo un sorprendente mancato rinnovo della convenzione con l’Asl di Monza per l’utilizzo dei locali, non si sposterà invece dalla storica sede di via Garibaldi 33 la comunità ”Alba di Bacco”, struttura privata gestita dall’associazione milanese ”Risvegli” in grado di ospitare fino a quindici persone per un periodo che mediamente è di tre mesi. Chi invece cercherà di ”sdoppiare” la propria attività è l’associazione ”Smeraldo”. Il gruppo, costituito da circa 150 tra ex utenti del Noa e familiari, organizza attività culturali e ricreative, tiene vivo l’interesse sul tema delle dipendenze con incontri di informazione e prevenzione e si occupa del follow up telefonico, chiamando gli ex pazienti per verificare la loro reale astinenza e mantenere un contatto con loro. «I nostri volontari attivi – spiega il presidente Marco Giudici – sono 40. Cercheremo di essere presenti sia a Limbiate che a Baranzate».

Fabio Cavallari