Nova: «Wonder doctor», impresaCorsa in Antartide tra i pinguini

Nova: «Wonder doctor», impresaCorsa in Antartide tra i pinguini

Nova Milanese – Un’altra impresa da incorniciare per la dottoressa Marialuisa Malvestiti. Il medico di base di Nova archivia il 2010 con quella che lei stessa definisce “La mia ultima, incredibile e fantastica avventura: the last desert Antarctica”. Si tratta di una delle gare del circuito “Quattro deserti” di Racing The Planet, gara podistica ritenuta la più importante al mondo dal quotidiano londinese “Times”. Una gara per pochi eletti: cinquantasei in tutto gli atleti scelti da “Racing the Planet” tra tutti coloro che avevano completato con successo almeno due degli altri tre deserti: ovvero il deserto dei Gobi in Cina, l’Atacama in Cile e il Sahara in Egitto.

“Per approdare in Antartide – ha precisato ancora la “wonder doctor” – occorrono permessi speciali: è vietato calpestare tutto ciò che sta crescendo, gli animali sono gli abitanti e noi solo i loro ospiti. Ad esempio, se un pinguino è sul mio percorso, mi devo fermare e farlo passare. Occorre, inoltre, disinfettare stivali, indossati per scendere dalla nave, ed anche le scarpe da corsa, sia prima di scendere e salire sugli Zodiac, i gommoni usati per il nostro trasporto.”

Quattro in tutto le tappe previste dalla gara, tutte molto impegnative “Durante la prima tappa – ha raccontato la dottoressa – avevamo un percorso molto duro con fango profondo 15-20 cm con ghiaccio, torrenti da attraversare con acqua gelida, neve e vento fortissimo a 35 nodi. La gara è stata bloccata dopo 9 ore per il peggiorare delle condizioni meteo”. E ha proseguito: “Durante la terza tappa – abbiamo corso su sabbia nera vulcanica ricoperta da neve. La gara è stata estrema per il tipo di terreno ma soprattutto per le condizioni climatiche. In un solo giorno abbiamo avuto 4 stagioni.

La gara è durata undici ore e gli unici abitanti, oltre a noi, erano i pinguini e qualche foca.” Durante l’ ultima sera di navigazione in acque più calme, nel Canale di Beagle, si è svolta la premiazione. Per la classifica sono stati calcolati i Km percorsi da ogni atleta. “Anche questa volta sono riuscita a battere le “vecchiette”. Trentacinquesimo posto in classifica e prima della mia categoria (donne 50-57 anni).” “La corsa – ha concluso la dottoressa Malvestiti – mi ha dato la possibilità, in poco più di quattro anni, di vedere quasi tutti i continenti della Terra. Mi manca solo il Polo Nord. Chissà se ci sarà l’occasione Per il momento guardo al novembre 2011 quando mi aspetta il Nepal sempre con Racing the Planet.”
Giusy Taglia