Non solo la cava dell’ndranghetaDesio: altri rifiuti in aree private

Desio – Non c’è solo la cava di via Molinara, finita al centro di una vasta indagine, a destare preoccupazione in città. Ora si scopre che ci sono almeno altre due discariche sospette, che potrebbero nascondere rifiuti pericolosi e inquinanti.

Una, in via delle Baraggiole, in zona San Giorgio, era già stata citata pubblicamente dalla consigliera del Pd Lucrezia Ricchiuti, intervenuta in consiglio comunale poco prima di Natale con un’interrogazione in cui chiedeva chiarimenti. L’altra invece, in zona San Carlo, è stata resa nota solo nel momento in cui la giunta ha pubblicato una delibera, in cui si costituisce parte civile nel processo penale a carico dei proprietari dell’area, per reati “connessi a presunto inquinamento ambientale del sottosuolo”.

“Non volevamo allarmare la popolazione – spiega l’assessore all’ambiente Biagio La Spada – Ci siamo costituiti parte civile per tutelarci”. Da quanto si è potuto apprendere, il terreno in questione si trova dietro l’ospedale. Passandoci davanti, oggi non si vede nulla. Perché i proprietari avrebbero scavato e riempito la cava di rifiuti e poi ricoperto il tutto con la ghiaia. E’ stata la polizia locale a scoprire la discarica illecita.

“La procedura è stata aperta all’inizio del 2008 – dice La Spada – Ora stiamo cercando di capire che tipo di rifiuti siano stati interrati”. Stesso discorso per la discarica di via delle Baraggiole, che sorge su un terreno di proprietà privata, in una via sterrata a fianco della Valassina, al confine con Lissone. Anche in questo caso l’amministrazione comunale ha richiesto di avviare le analisi sui campioni di terra prelevati.

“I nostri tecnici erano già pronti ad entrare nell’area, qualche giorno fa, quando ci è arrivata una lettera dell’avvocato dei proprietari, in cui garantiva che gli esami saranno fatti al più presto e che verrà partirà una prima fase di bonifica – afferma La Spada – per ora aspettiamo. Ma vorremmo avviare anche noi le nostre analisi. Dobbiamo capire anche quanto sia profonda la cava”.

L’opposizione di centrosinistra chiede spiegazioni: “Il terreno – dice Lucrezia Ricchiuti (Pd) – necessita di una bonifica obbligatoria a carico del privato”. I vigili hanno denunciato la presenza della cava abusiva nel 2004 alla procura di Monza. Dagli uffici comunali sono partite diverse ordinanze di rimozione dei rifiuti, non ottemperate. “La normativa prevede che in assenza dell’azione del proprietario sia il comune ad intervenire, con addebito delle spese. Non risulta ad oggi che il proprietario abbia ottemperato. Come mai non lo ha ancora fatto il comune?”.
Paola Farina