Muore in un incidente di cacciaGiovedì scorso funerali a Burago

Muore in un incidente di cacciaGiovedì scorso funerali a Burago

Burago Molgora – «Non era uno sprovveduto». Al funerale di Doriano Beretta sono queste le parole che più si rincorrono tra parenti e amici. «Non era uno sprovveduto – si sente da un capannello di anziani buraghesi, che si stanno recando in chiesa a dare l’ultimo saluto all’amico scomparso – e pensare che poco prima era venuto al circolino a salutarci». Ma la fatalità non ha lasciato scampo.

Domenica scorsa un colpo di fucile, partito accidentalmente, ha centrato in pieno volto Beretta. Nei giorni scorsi il magistrato ha disposto l’autopsia sul corpo del buraghese 55enne, al fine di ricostruire la dinamica dell’accaduto. Dalle informazioni che sono trapelate il colpo sarebbe partito dal basso verso l’alto. Tutto lascia pensare che si tratti di una tragica fatalità, ma nessuno esclude anche un difetto strutturale dell’arma. La tragedia sarebbe avvenuta tra le 8 e le 9.15 nei prati intorno alla Cascina Magana secondo la ricostruzione dei carabinieri.

A ritrovare il corpo senza vita è stato il fratello, residente a Caponago. I due dovevano incontrarsi proprio per una battuta di caccia. L’uomo, non appena ha visto il corpo del fratello, ha immediatamente allertato i soccorsi. Sul posto si sono precipitati i carabinieri della stazione di Vimercate e un’ambulanza. I soccorritori non hanno però potuto fare niente per salvare la vita di Doriano Beretta. Un paese in lutto. Burago si è raccolta intorno alla famiglia giovedì 15 ottobre, il giorno dei funerali. Il corteo funebre che ha accompagnato il feretro era gremito di conoscenti e di familiari.

La commozione era grande, anche la piazza del paese si è fermata e ha dato il suo ultimo saluto a Doriano. Il parroco, don Massimo Zappa, ha così aperto la celebrazione: «Dobbiamo accompagnare nel suo ultimo viaggio Doriano. In questo viaggio lui non sarà più di fronte ai nostri occhi, ma nella grazia di Dio». Le navate della chiesa dedicata ai santi Vito e Modesto era colma di gente. Beretta era uno conosciuto in paese. Chi lo ha conosciuto ha solo parole buone per lui: «Era un nostro amico – ha commentato, sul sagrato un gruppo di buraghesi – Faceva l’idraulico e gli piaceva andare a caccia. Era una persona per bene».

Doriano Beretta lascia la madre, il fratello e una sorella di Roncello. Intanto i magistrati stanno vagliando tutte le ipotesi. Più accreditate sono due: la prima, che il fucile sia caduto e sia partito il colpo fatale. La seconda, che l’arma si sia impigliata e sia scattato il grilletto.
Lorenzo Merignati