Muggiò, l’opposizione all’attacco per il reintegro delle indennità

Muggiò, il Comune vendeappartamenti e posti auto

Muggiò «Un lavoro di maquillage per coprire un bilancio che sta sforando il patto di stabilità?». Lo chiede il Partito democratico che rilancia sullo stato dei conti comunali, dopo avere criticato il reintegro del 30% delle indennità di sindaco, assessori e consiglieri, ratificato in settimana attraverso una variazione di bilancio in consiglio comunale.

Il che però, ha specificato l’assessore competente Angelo Galletti, non significherebbe assumere specifici impegni di spesa né incrementarsi l’indennità di carica, che al contrario è scattata automaticamente nel momento in cui il comune ha riequilibrato i conti del patto di stabilità.

Che tuttavia secondo il Pd sarebbero tutt’altro che lineari, come ha fatto notare – bilancio alla mano – Alberto Suppa durante la seduta consiliare di mercoledì sera: «Monitorando lo stato attuale dei conti – ha detto – lo scostamento del patto di stabilità è di oltre 2 milioni di euro; lo scorso anno era di 3.5 milioni di euro, quel famoso scarto su cui avete costruito la campagna elettorale, che avete ripreso a dicembre, poi per le elezioni regionali, e ancora in questi giorni: probabilmente si parlerà ancora del patto di stabilità 2009 nella campagna per le amministrative del 2014».

Ma c’è un’altra cifra che renderebbe analoga la situazione odierna a quella dello scorso anno: «Ciò che mi preoccupa – ha proseguito Suppa – è la cifra di 1 milione 143 mila euro di spese obbligatorie correnti che non sono state impegnate: complessivamente si arriverebbe ad uno scostamento di quasi 3 milioni 300 mila euro. Mi sembra, dunque, che la situazione del 2010 non sia molto dissimile da quella del 2009».

Al contrario, ha rimarcato il sindaco Pietro Zanantoni, lo stato dei due bilanci non sarebbero paragonabili: «In realtà non tutte le spese, di quella voce, sono obbligatorie, per questo motivo la situazione è diversa». È stata poi la volta di Carlo Fossati che ha bacchettato l’amministrazione, in modo insolitamente vibrante: «Sono stufo – ha sbottato – di sentire le bugie su presunti buchi di bilancio lasciati dalla mia amministrazione, che continuate a ripetere da un anno sui giornali e ultimamente nelle assemblee pubbliche.

I numeri dimostrano che le vostre difficoltà di oggi erano le nostre stesse preoccupazioni fino a un anno fa. Quello del nostro bilancio fu uno sforamento «tecnico», effettuato grazie a una deroga del parlamento che permise ai soli comuni virtuosi di sbloccare denaro per la comunità, riducendo del 30% i compensi di sindaco, assessori e consiglieri. Con quella manovra fu possibile divincolare i 2 milioni 200 mila euro destinati alle aziende che avevano lavorato per il comune».
Luca Scarpetta