Muggiò, chiude la <Zaba>25 dipendenti senza lavoro

Muggiò, chiude la <Zaba>25 dipendenti senza lavoro

Muggiò  Anche il settore del mobile muggiorese ha avuto le sue vittime. Ha chiuso lo scorso 20 ottobre Zaba, azienda terzista con sede su viale della Repubblica, al confine con Nova Milanese. Un realtà con 25 dipendenti che è stata investita dalla piena della crisi e che non è riuscita a porre un argine che salvasse la situazione. Che si può riassumere prendendo in considerazione qualche numero: fino a 4 milioni di euro negli anni buoni, dal 2008 il fatturato di Zaba è sceso inesorabilmente sotto il milione di euro.

Azienda terzista che serviva con un mandato quasi monomandatario la vicina Zanotta, i dipendenti di Zaba lavoravano sulle parti “
morbide” del mobile, cucito e cuoio insomma, in modo particolare per sedie e divani.

Quando, però, il lavoro ha rallentato bruscamente sono iniziate le procedure volte ad ottenere gli ammortizzatori sociali: «Zaba – ha spiegato Nunzia Ziliani, segretario confederale e segretario di Fillea Cgil Monza e Brianza – era un’impresa terzista, perciò quando sono venute meno le commesse, il lavoro è diminuito in modo drastico. Abbiamo allora iniziato il consueto iter del caso, ovvero cassa integrazione ordinaria, poi quella straordinaria, nella speranza che qualcosa si muovesse».

Cosa che tuttavia non è avvenuta: «Tra 2009 e 2010 abbiamo fatto tutto il possibile per scongiurare la chiusura. Purtroppo però la ripresa non c’è stata, al contrario siamo ricaduti in stagnazione». Le conseguenze non si sono fatte attendere: «A quel punto l’azienda ha chiuso – ha proseguito Ziliani – i lavoratori resteranno in cassa integrazione straordinaria fino al prossimo novembre 2012, quando scatterà la mobilità».

Sette dei 25 dipendenti sono stati ricollocati in Zanotta, mentre per gli altri 18 i sindacati sperano di riuscire a collocare qualche esubero in altre aziende per le quali Zaba lavorava: «Anche Zanotta tra l’altro – ha aggiunto Ziliani – si trova in cassa integrazione ordinaria. I 7 lavoratori di Zaba sono entrati nel reparto di taglio e cucito, ma se la situazione migliorerà cercheremo di ricollocarne altri in Zanotta attingendo dal bacino di Zaba».

Ma il mercato per adesso non lo permette: «I terzisti stanno già lavorando a prezzi stracciati pur di mantenere le commesse, poi ci sono quelli che per necessità o “per virtù”, danno il lavoro a condizioni cinesi. Quelle di oggi sono le ricadute del disastro del 2009. Per il futuro vorremmo capire se il mercato estero si apre o no? Perché l’attenzione è solo sulla finanza e da 20 anni non si parla di produzione? Qual è l’aspirazione industriale di questo paese? E poi vogliamo industrie grandi o piccole? E per fortuna che siamo inventati la cassa in deroga».
Luca Scarpetta