Monza – I Brianza Bond fanno impazzire i mercati. Hanno, infatti, già raccolto più di 10 milioni di euro in venti giorni i bond brianzoli, superando del 10%, alla fine di agosto, il plafond previsto. Presentate soltanto nel giugno scorso, le obbligazioni di “Valore Brianza”, insomma, hanno acceso l’entusiasmo degli investitori del territorio, che hanno dimostrato di credere fortemente nella proposta di Confindustria Monza e Brianza, di Banca Popolare di Bergamo e di Confidi province lombarde: l’istituto di credito ha offerto titoli con un rendimento attorno al 3%, destinati al sostegno dell’economia brianzola, e i bond sono andati a ruba, mettendo in evidenza la volontà di investire in innovazione e sviluppo.
Le aziende che ne hanno fatto richiesta, ad oggi, sono una decina; un’impresa, poi, ha già ottenuto un finanziamento di 400 mila euro per l’acquisto di nuovi macchinari. Gli investitori, dunque, hanno premiato il valore aggiunto rappresentato dal radicamento territoriale, dal risparmio brianzolo e dall’intento di stimolare la crescita delle piccole e medie imprese di Monza e Brianza. Un successo che si può spiegare anche grazie ad una tempistica favorevole, visto che i Brianza Bond sono stati offerti proprio poco prima dello tsunami finanziario, che all’inizio di agosto si è abbattuto su Piazza Affari e sull’intera eurozona, scaraventando l’Italia sull’orlo del baratro e di una nuova recessione.
«Il territorio – ha spiegato il presidente di Confindustria MB, Renato Cerioli – ha capito il progetto. Un altro fattore è stato determinato dalla crisi del sistema bancario che ha portato alla crescita degli spread, che noi avevamo già contenuto sotto il 2%. In più è stata fatta un’importante operazione di marketing da parte di Ubi». Uno dei motori di questo successo è comunque la territorialità: «È importante – ha proseguito Cerioli – che il denaro in circolazione sia destinato a forme di investimento che creano lavoro e ricchezza. I Brianza Bond sono fondamentali per evitare una nuova recessione, perché trasferiscono componenti finanziarie nell’economia reale». E la manovra? «Il primo obiettivo è rassicurare i mercati. Poi però sarà necessario affrontare il tema dell’equità, attraverso una riflessione più responsabile di quella fatta finora».
Luca Scarpetta