Seregno Nei mondiali di ciclismo su pista in corso di svolgimento a Minsk (Bielorussia) a difendere i colori azzurri ci sono anche due atleti brianzoli. Sono Maria Giulia Confalonieri di Seregno e Davide Viganò di Carate Brianza.
La Confalonieri ha debuttato mercoledì nella gara di inseguimento individuale e si è inserita al 15° posto il 3’49″217 a 12″ dal quarto posto conquistato dalla canadese Laura Brown.
Vale in merito la considerazione del Ct. azzurro Edoardo Salvoldi: «Ci tengo a evidenziare che siamo ritornati dopo ben cinque anni a qualificarci per un mondiale a questa specialità, che è la più impegnativa tra le prove in pista.
Abbiamo pensato molto prima di decidere se partecipare o meno, consapevoli che il gap attualmente presente tra noi e le nostre avversarie è abissale. Alla fine abbiamo scelto di schierare una delle nostre migliori giovani per premiare un impegno che in futuro vorremmo diventasse sempre maggiore. Le riflessioni, e anche le critiche, ci porteranno consiglio per migliorare e provare a crescere ancora».
La Confalonieri, salvo cambiamenti dell’ultima ora, a Minsk gareggerà nella gara di inseguimento a squadre quasi certamente con Elena Cecchini, sua compagna alla Faren Lets’Go Finland e Beatrice Bartelloni e quindi nella Corsa a punti. Soprattutto in quest’ultima specialità, Maria Giulia, da juniores, ha vinto un titolo mondiale, un europeo e alcuni titoli italiani.
Figlia unica, Maria Giulia vive nel quartiere Sant’Ambrogio con papà Roberto e mamma Lorella. Nel poco tempo libero, tra una gara e un esame all’università, divora libri gialli e thriller, e guarda le partite dell’Inter, la sua squadra. Il papà Roberto, il classico «ciclista della domenica», all’inizio non era d’accordo che la figlia scegliesse il ciclismo.
«Poi – dice Maria Giulia – sia lui sia che mia mamma si sono appassionati e, appena possono, mi seguono, anche quando vado a correre all’estero».
Davide Viganò, il campione europeo di dietro Derny in carica definirà, d’accordo con lo staff tecnico della Nazionale, a quali specialità del programma prendere parte.
L’ambizione del corridore della Lampre-Merida è quella di lottare per un risultato di spessore nel dietro Derny gara che misura 40 chilometri e ha delle regole simili allo Scratch, ossia con volata finale: ogni atleta gareggia dietro a una bicicletta motorizzata, appunto Derny, che è sostenuta da un motore a due tempi Zurcher 98cc che viene spinto dalla pedalata attraverso un rapporto fisso 70 denti sulla corona e 11 denti sul pignone posteriore.
Franco Cantù