Mobilità per i lavoratori CeccatoConcorezzo, la Sardegna è per tre

C'è la mobilità per quasi tutti i lavoratori della Ceccato. Solamente in tre seguiranno la produzione da Concorezzo a Macomer in Sardegna. Per gli altri lavoratori si profila l'uso dell'ammortizzatore sociale.
Mobilità per i lavoratori CeccatoConcorezzo, la Sardegna è per tre

Concorezzo – C’è la mobilità per quasi tutti i lavoratori della Ceccato. Solamente in tre seguiranno la produzione in quel di Macomer in Sardegna. Per gli altri lavoratori si profila l’uso dell’ammortizzatore sociale. Moreno Rezzano della Cgil è caustico: «Era impensabile che i lavoratori si potessero trasferire di punto in bianco nella provincia di Nuoro, sconvolgendo la vita di tutta la famiglia».
Mercoledì 2 maggio le parti entreranno nel dettaglio dell’accordo: «Ma già all’incontro di lunedì scorso – ha detto Moreno Rezzano della Cgil – siamo riusciti a mettere dei punti fermi».

Quali sono questi punti fermi? Anzitutto il pagamento dei contributi arretrati spettanti al fondo pensionistico Cometa: «Prima di chiudere la pratica – ha aggiunto Rezzano – è in fase di definizione la posizione aperta dell’azienda nei confronti del fondo integrativo. Attualmente infatti mancano quattro anni di contributi. Prima di firmare alcunché vogliamo avere l’assicurazione che tutte le spettanze dei lavoratori siano onorate».
Tra queste ci sono anche le liquidazioni: «Metteremo delle clausole precise affinché tutti i trattamenti di fine rapporto possano essere recuperati in tempi ragionevoli ». Al vaglio infatti ci sarebbe un piano di pagamenti della durata di trenta mesi.

A Concorezzo ci sono due rami del gruppo Ceccato spa, la Ceccato srl e la Universal four. In totale sono impiegati poco meno di 30 lavoratori. La Srl si sposterà nelle prossime settimane, senza appello, oltremare. Mentre il destino della Universal four è ancora da scrivere, come aveva già avuto modo di ricordare Eliana Dell’Acqua della Cisl: «In totale sono sei dipendenti – aveva spiegato la sindacalista – e per le loro produzioni non sarà obbligatorio andare in Sardegna». Il 20 aprile i rappresentanti sindacali hanno incontrato i dipendenti della Ceccato per spiegare loro la situazione. E un nuovo passaggio tra le maestranze verrà fatto nella giornata di lunedì. A meno di rivolgimenti dell’ultimo minuto, non sono in previsione azioni protesta.

Già la scorsa settimana la stessa Dell’Acqua aveva avuto modo di dire: «Aver concordato una procedura di mobilità è stato un grande successo: se l’azienda l’avesse rifiutato la mobilità, una volta aperti i battenti in Sardegna, avrebbe potuto licenziare i lavoratori per giusta causa qualora non si fossero presentati sul posto di lavoro». Secondo quanto comunicato ai sindacati, da lunedì scorso ogni giorno è utile affinché tutta la produzione si sposti in Sardegna, a Macomer. Là sono pronti 22milioni di euro messi a disposizione dall’amministrazione regionale per far ripartire il polo industriale della Bic Sardegna, attualmente in dismissione.
Lorenzo Merignati