«Mi ha fatto venire l’ansia»Porta il vicino in tribunale

Ha accusato il vicino di casa di avergli provocato pesanti stati d'ansia e per questo l'ha portato in tribunale per stalking. La vittima, un sevesino di 56 anni, ha raccontato di essere stato costretto a sottoporsi a terapie e ad assumere ansiolitici.
«Mi ha fatto venire l’ansia»Porta il vicino in tribunale

Seveso – Ha accusato il vicino di casa di avergli provocato pesanti stati d’ansia e per questo l’ha portato in tribunale, a Desio, davanti al giudice Simona Caronni. La vittima, un sevesino di 56 anni, ha raccontato di essere stato costretto a sottoporsi a terapie mediche e ad assumere ansiolitici. L’imputato, A.D., 51 anni, è accusato di stalking.

Secondo l’accusa, avrebbe minacciato e molestato il vicino, per oltre un anno, tra il 2009 e il 2010. I due vivevano nello stesso condominio: i loro appartamenti erano uno sopra l’altro. I litigi, per diversi e banali motivi, sono proseguiti per molto tempo. Anche l’imputato, in passato, aveva sporto denuncia contro la sua vittima. L’uno, insomma, ha accusato l’altro. A finire davanti ad un giudice per stalking è stato il cinquantunenne. Il vicino infatti lo ha denunciato, specificando ogni dettaglio delle minacce e delle molestie subite per mesi.

L’uomo infatti ha raccontato alle forze dell’ordine, al momento della querela, di aver dovuto cambiare le sue abitudini. Addirittura, per un periodo non è mai uscito di casa dal cancello principale dello stabile. Per evitare di incontrare il vicino, preferiva passare dai box o dal giardino. Tra i due le tensioni erano salite alle stelle. Non venivano risparmiati insulti e minacce, del tipo “Ti faccio vedere io”, “ti metto le mani addosso”, “ci vediamo domani davanti all’ingresso”, che l’imputato avrebbe riferito alla vittima.

L’uomo, secondo l’accusa, rendeva difficile la vita alla sua vittima. Vivendo nell’appartamento soprastante, di notte faceva rumori, per disturbare il sonno a chi stava di sotto. In base a quanto raccontato dal cinquantaseienne, il vicino spostava mobili, trascinava oggetti pesanti, urlava senza motivo oppure rideva a crepapelle, in piena notte. Tutti episodi che accadevano frequentemente. E che hanno provocato al sevesino stati di forte ansia e paura. L’uomo si è quindi rivolto ai medici. E si è sottoposto a terapie, assumendo ansiolitici.

In settimana il caso è stato discusso durante un’udienza in Tribunale. L’avvocato della parte offesa ha chiesto che il suo assistito venga sottoposto ad una perizia psichiatrica. Il giudice si è riservata di decidere, mentre ha ammesso le prove testimoniali, che saranno dunque valutate e discusse nelle prossime udienze. Il processo è stato rinviato al 24 settembre.
Paola Farina