Meda, massacrò il padre in casa«Incapace di intendere e volere»

Aprile 2009: lite a MedaFiglio 33enne uccide il padre

Meda – Prosciolto dall’accusa di omicidio volontario aggravato perchè incapace di intendere e volere. E’ questa la sentenza emessa ieri dal gup del Tribunale di Monza Licinia Petrella nei confronti di Marco Castelli, il 33enne medese che uccise il padre Sergio, 66 anni, lo scorso 21 aprile. Si tratta di un esito scontato, stante anche l’esito della perizia psichiatrica chiesta dallo stesso Tribunale, che aveva certificato l’infermità mentale di Castelli, rinchiuso allora nel carcere di Monza. Il giovane, però, dovrà restare in un ospedale psichiatrico giudiziario perchè socialmente pericoloso.

L’omicidio era avvenuto nell’appartamento abitato da padre e figlio, che si trova in pieno centro a Meda, tra piazza Municipio e via Matteotti. Il ragazzo, fisico aitante, 1.80 di altezza, impiegato in un centro della grande distribuzione di Giussano, ha aggredito il padre con una tale ferocia da fracassargli completamente la parte destra della faccia. Le urla di Sergio Castelli, vedovo e operaio in pensione, hanno destato un vicino di casa che ha provveduto immediatamente a contattare i carabinieri.

Sul posto si erano subito precipitate le forze dell’ordine insieme ai vigili del fuoco. Saliti al piano dove si trova l’appartamento della famiglia Castelli, i soccorritori hanno provato a citofonare all’interno, senza ottenere risposta. Anche i tentativi di contattare telefonicamente i Castelli sono andati a vuoto. Solo una telefonata ha ricevuto, come risposta, il sollevamento del ricevitore all’interno della casa, senza però che arrivasse alcun tipo di risposta. Dopo diversi minuti e tentativi, la porta blindata ha finalmente ceduto, permettendo ai carabinieri di entrare all’interno della casa.

In sala da pranzo, dov’è avvenuto materialmente l’omicidio, il sangue era ovunque. Il corpo dell’anziano era stato rimosso dal figlio e adagiato all’interno della vasca da bagno, dov’è stato poi ritrovato. Lo stereo diffondeva, ad alto volume, musica classica. Mario Castelli era seduto tranquillamente nell’appartamento. Alla vista dei militari non ha proferito alcuna parola. Sia lui, sia il padre erano vestiti in maniera normale, nessuno dei due era in pigiama.