Massacrò un’anziana seregneseMa la badante ucraina se la cava

Completamente incapace di intendere e volere al momento dell'omicidio di Rita Gonella. Lo ha stabilito la perizia psichiatrica sulla 58enne immigrata ucraina che, a maggio, ha picchiato a morte la 91enne di Seregno, l'anziana a cui faceva da badante.
Massacrò un’anziana seregneseMa la badante ucraina se la cava

Monza – Completamente incapace di intendere e volere al momento dell’omicidio di Rita Gonella. Lo ha stabilito la perizia psichiatrica disposta dal sostituto procuratore di Monza Flaminio Forieri sulla 58enne Valentyna Franchuk, l’immigrata ucraina che, a maggio, in preda ad un raptus, ha picchiato a morte la 91enne di Seregno Rita Gonella, l’anziana a cui la straniera faceva da badante. La donna è apparsa, fin dai primi momenti successivi all’arresto, in evidente stato confusionale, tanto da presentarsi davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia piangendo a dirotto e pronunciando frasi sconnesse con la Bibbia in mano.

Ai carabinieri, aveva detto di essere molto affezionata all’anziana seregnese, tanto che era solita chiamarla “nonna”. Aveva detto anche di avere sofferto molto per la perdita del figlio, anche se quest’ultima si è rivelata una circostanza non vera. L’ucraina, semmai, aveva sì subito un lutto recente, ma legato alla scomparsa del marito. L’aggressione era avvenuta domenica 13 maggio. La Gonella, colpita ripetutamente e violentemente con il bastone che usava per muoversi, era morta 20 ore dopo all’ospedale di Desio, dove era stata portata in condizioni disperate. Gli inquilini del palazzo del civico 19 di via Odelscalchi, quella domenica pomeriggio, avevano chiamato i carabinieri, dopo aver visto la badante della loro vicina di casa che, sul balcone, urlava all’impazzata e gettava di sotto qualunque cosa le capitasse fra le mani, a cominciare dalle fiorere.

Mentre la Franchuk dava in escandescenze, letteralmente fuori di sé, l’anziana Rita Gonella era stesa sul divano, saguinante e agonizzante. In attesa degli esiti definitivi dell’autopsia, altro accertamento disposto dalla procura di Monza, l’inchiesta per omicidio sembra destinata a chiudersi senza un colpevole. L’ucraina, difesa d’ufficio dall’avvocato Monica Mariani, è considerata infatti incapace di stare in giudizio, dunque non imputabile, oltre che socialmente pericolosa.

La donna, per questo motivo, è ricoverata all’interno dell’ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere. Inizialmente era stata ricoverata al reparto di psichiatria di Desio, per poi essere trasferita all’interno della casa circondariale di via Sanquirico, a Monza. In Ucraina, suo paese d’origine, vivono i suoi due figli. Ogni sei mesi, la badante, la quale, come avevano accertato i carabinieri, non aveva i documenti di soggiorno in regola, verrà sottoposta a nuovi accertamenti psichiatrici, per verificare nuovamente la sua non imputabilità.
Federico Berni