Desio – Ha mangiato funghi sottolio, si è sentito male e in poche ore le sue condizioni sono peggiorate a tal punto da fargli rischiare la vita. L’uomo, un sessantenne di Melzo, è ricoverato da qualche giorno nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Desio.
La prognosi per lui resta riservata: è grave, anche se sta lentamente migliorando, sotto le cure dei medici dell’equipe del dottor Giulio Ronzoni, primario della rianimazione. A ridurlo in pericolo di vita è stato un banale barattolo di funghi sottolio, preparato in casa dalla sua compagna. La conserva ha sprigionato del botulino, un batterio pericoloso, che produce tossina velenosa.
Dopo aver mangiato alcuni funghi, il sessantenne ha accusato i primi sintomi: ha iniziato a vedere doppio e ad avere difficoltà nella respirazione e nei movimenti. Col passare delle ore, la situazione è precipitata. I famigliari lo hanno portato di corsa al Pronto Soccorso. L’uomo si è rivolto alle strutture sanitarie della sua zona e poi è stato trasferito a Desio.
Quando è arrivato in ospedale, il paziente aveva già perso l’uso della parola e soprattutto aveva già una paralisi dei muscoli in corso, che lo ha colpito dal volto alle braccia, al torace. Il sessantenne è stato trechoetomizzato e gli è stata immediatamente somministrata l’antitossina. “Sta migliorando” dicono i dottori, ottimisti.
Il barattolo di funghi che il sessantenne aveva mangiato, come da prassi, è stato inviato dall’Istituto Superiore di Sanità di Roma per essere analizzato. Nella conserva si è sprigionato il “clostridium botulinum”, un batterio molto pericoloso, che secerne tossina, capace di causare una grave intossicazione alimentare.
“Purtroppo a volte capita – spiega il dottor Colombo – Il problema non sono i funghi, ma la conserva. Nei barattoli sottolio, fatti in casa, esiste in effetti il rischio che si sprigioni il temuto botulino”.
P.F.