Maltrattò animali al mercatoA Meda condannato ambulante

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Meda – Ambulante di Meda condannato al pagamento di una salata multa e a qualche mese di reclusione per maltrattamento di animali. La sentenza è arrivata nella mattinata di giovedì 25 novembre, quando la dottoressa Emanuela Corbetta del tribunale di Monza ha esposto la sua decisione. A rendere noto il fatto è stata l’Enpa di Milano. L’ente è da sempre impegnato nella tutela degli animali anche attraverso le sue guardie zoofile. E sono stati proprio i volontari, due anni fa, a “beccare” l’ambulante con casa in città – A.C le sue iniziali – mentre tentava di vendere animali vivi al mercato di Cinisello Balsamo in condizioni a dir poco assurde.

«Nell’estate del 2008 – dicono dall’Enpa – il venditore ambulante era stato segnalato alle guardie zoofile di Milano. Queste avevano effettuato un sopralluogo il 5 luglio di due anni fa. Il venditore esponeva svariati esemplari di animali vivi sul proprio banco di vendita. Durante il controllo, gli agenti hanno potuto verificare sia le condizioni di stabulazione degli animali sia la correttezza delle autorizzazioni necessarie per poterne effettuare la vendita». Le documentazioni – così come riportano dall’Enpa milanese – erano contraffatte con scritte cancellate e riscritte a mano. «Oltre a questo – continuano – l’ambulante deteneva senza i dovuti ripari e con una temperatura che si aggirava, al sole e intorno ai 40 gradi, cuccioli di gatto, conigli, cavie, criceti, topi saltatori, diamantini e canarini.

Tutti rinchiusi in gabbie di dimensioni ridotte, senza acqua, cibo e per giunta in precarie condizioni igieniche». L’uomo è stato condannato ad una multa di 2mila euro e ad 1 mese e 15 giorni di detenzione (convertita in una multa totale di 13mila euro). Dall’Enpa stanno combattendo ormai da anni una battaglia per vietare la vendita degli animali vivi nei mercati, poiché tale attività cozza totalmente con le loro esigenze: gli animali sono, infatti, costretti a vivere costantemente su un furgone, esposti alle intemperie.

Sul sito dell’ente nazionale protezione animali di Milano c’è anche un commento del capo nucleo delle guardie zoofile, Ermanno Giudici: «Condanne come questa, per quanto esemplare – dice – non risolvono il problema del commercio e della vendita degli animali praticati in modo irregolare, ma speriamo fungano da deterrente per tutti coloro che credono di fare del business sulla pelle di questi poveri animali, trattati come un qualsiasi altro prodotto che si possa trovare sulle bancarelle di un mercato».
Elena Sandrè