Anche la Gal di Lissone, la società che la tesserò giovanissima e con la quale ha vinto tanto, è vicina a Carlotta Ferlito che lunedì 6 maggio ha perso la mamma. La ginnasta, 29 anni e dal 2019 ritirata dalle competizioni, ha comunicato la scomparsa attraverso i suoi canali social, dopo aver raccontato nel tempo le condizioni di mamma Roberta a cui nel 2022 era stata diagnosticata la Sla: Roberta Parasiliti aveva 58 anni.
Ginnastica artistica: lutto per Carlotta Ferlito, il messaggio della Gal Lissone che l’aveva tesserata giovanissima
“Gal si stringe con affetto a Carlotta e alla sua famiglia per la perdita della sua amata mamma Roberta”, ha fatto sapere la società brianzola che ha accompagnato la ginnasta nella sua carriera sportiva sin da quando a 12 anni aveva lasciato la Sicilia per trasferirsi da sola a Milano. Al suo fianco anche dopo l’ingresso nell’Esercito.
Ginnastica artistica: lutto per Carlotta Ferlito, il messaggio per la mamma
“Il vuoto che lasci è inesprimibile Mamma, e nessuno potrà mai colmarlo – ha scritto Carlotta Ferlito – Per quanto possa suonare fraintendibile, sono, siamo sollevati al pensiero che il tuo dolore sia terminato, perché non te ne meritavi nemmeno un briciolo. Adesso continua il nostro, il mio di dolore, come se non mi avesse già consumata abbastanza, consapevole però che la vita tanto dà e tanto toglie, quindi deve essere vissuta al 100%. Io vivrò ogni giorno anche per te mamma promesso! Ti porterò sempre nelle mie avventure, nelle mie situazioni della vita che sembrano tratte dalla più assurda delle telenovele, nei miei viaggi, nei miei successi e perché no, anche nei miei fallimenti. Custodisco gelosamente le tue lezioni di vita, perché per quanto mi desse quasi fastidio, avevi sempre ragione mamma, sempre. Spero di averti reso fiera, se lasci una famiglia splendida e unita è solo merito tuo. Sarai sempre il mio angelo custode, come quello che ci siamo tatuate? Spero che il buco nel petto che sento adesso possa presto trasformarsi nella tua presenza che mi accompagna in questo folle e spesso crudele viaggio che chiamiamo vita. Ti voglio bene, ciao Mamma Roby”.