«Mai ricevuto una minaccia»Ma chi ha sparato a Rimaudo?

E' la domanda a cui stanno cercando di rispondere i carabinieri intervenuti subito dopo l'agguato. Sembra che il padernese gambizzato non avesse mai ricevuto minacce. La ditta da cui stava uscendo è intestata alla moglie, anche lei incensurata. 
«Mai ricevuto una minaccia»Ma chi ha sparato a Rimaudo?

Paderno Dugnano – Chi ha sparato ad Emanuele Rimaudo? E’ la domanda a cui stanno cercando di rispondere, in queste ore, i carabinieri di Desio, intervenuti ieri, nel tardo pomeriggio, in via Custoza, luogo in cui è avvenuto quello che sembra un vero e proprio agguato. Gli inquirenti sono al lavoro per cercare di ricostruire quei concitati momenti, quando Rimaudo, 37 anni, padernese, è stato raggiunto da due colpi d’arma da fuoco, mentre stava salendo sulla sua auto. L’uomo, ferito alla coscia destra, trasportato subito all’ospedale di Garbagnate Milanese, non è grave: dopo ulteriori accertamenti, probabilmente già stamattina sarà dimesso. La sua testimonianza potrebbe quindi essere utile per le indagini. 

Al momento però l’uomo, che risulta incensurato, ha riferito agli inquirenti di non aver visto chi gli ha sparato alle gambe. Gli autori dell’agguato sarebbero in due. Erano a bordo di un’auto, che è poi fuggita, sparendo nel nulla. Forse i due si erano appostati nel parcheggio e stavano attendendo da qualche minuto l’arrivo della loro vittima. Secondo una prima ricostruzione, il trentasettenne era appena uscito dalla sua ditta, specializzata in articoli sportivi. Erano circa le 18.30. Stava salendo sul suo Suv parcheggiato in via Custoza quando da un’auto, parcheggiata vicina, è sceso un uomo, dal lato del passeggero, che ha sparato due colpi di pistola. Il finestrino del Suv è andato in frantumi e il padernese è stato colpito alla gamba. L’auto è poi fuggita velocemente. 
Rimaudo, ferito, è riuscito a rialzarsi e a chiedere aiuto, bussando alla porta di una concessionaria vicina. Subito sono stati attivati i soccorsi. Sul posto oltre ai sanitari sono arrivati anche i carabinieri, che hanno avviato le indagini. I militari stanno visionando le telecamere di alcuni sistemi di videosorveglianza. Sembra che il padernese non avesse mai ricevuto minacce. La ditta è intestata alla moglie, anche lei incensurata.
P.F.