Il tema del futuro dell’ospedale è inevitabilmente all’ordine del giorno dell’agenda politica a Seregno. «Al momento, non ci sono atti che certifichino la decisione di chiudere definitivamente il polo-spiega il sindaco Alberto Rossi, smentendo le voci circolate negli ultimi giorni-. Siamo ancora in una fase di valutazione, alla quale poi inevitabilmente dovrà seguire una scelta». Il primo cittadino entra quindi nel merito: «La questione vera è che la ristrutturazione è molto costosa. Far ritornare qui i servizi della sanità pubblica richiede investimenti corposi ed importanti. I 5 milioni di euro stanziati inizialmente non bastano per la degenza. Il decisore dovrà capire se è meglio investire su qualcosa di nuovo oppure su qualcosa di vecchio e comunque già adattato. La forbice economica è molto ampia, ma non è detto che debba essere per forza di cose adottata la soluzione meno dispendiosa».
Ospedale di Seregno: un problema non solo locale
Rossi lancia poi un appello: «Le forze politiche, come sollecitato dall’ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale e da quello approvato dal Consiglio provinciale, dovranno lavorare insieme, a vantaggio della causa comune, in modo trasversale. Da questo punto di vista, ho incontrato da poco Alessia Villa, consigliera regionale di Fratelli d’Italia, e sono fiducioso che anche in Regione ci si possa muovere in questa ottica. Il problema, del resto, non è solo seregnese, poiché l’utenza prima era in misura ridotta locale, misura quantificabile in non più del 30 per cento».