«Mai pensato a vendicarmi»L’intervista a Carolina Porcaro

Sovico: Porcaro premiata a Casciacon Premio internazionale S. Rita

Carolina Porcaro È la mamma di Lorenzo Cenzato, 18 anni, ucciso a Sovico il 10 agosto di quest’anno, dopo una banale lite fra coetanei. Un ragazzo ecuadoriano,residente a Vedano, ha rotto una bottiglia e gli ha sferrato un colpo al collo recidendogli la carotide. Ha perdonato il giovane omicida invitando tutti a fare altrettanto. Per questo è stata premiata in Regione come donna di pace.

Come ha saputo del fatto?

«E’ stato il sindaco Alfredo Colombo a darmi la notizia. In quel momento avrei voluto gridare, ma dovevo stare calma. Mio marito Renato era in giardino, mentre mia figlia Mara era in vacanza. Ho avvisato le mie sorelle e la mia famiglia: li ho affrontati tutti io. Volevo stare vicino a Lorenzo, ma non è stato possibile per via delle indagini».

Com’era Lorenzo?
«Lorenzo ci rubava l’amore. Era affettuoso, capace di sollevare il morale delle persone. I suoi amici dicevano che era proprio così. Quando li incontro, hanno un profondo rispetto: mi sorridono come se vedessero Lorenzo».

Cos’ha pensato del ragazzo che ha ucciso Lorenzo?

«Non ho mai pensato alla violenza di voler fare del male a tutti i costi. Ho pensato subito di avere rispetto per tutti, anche per una persona che aveva sbagliato».

Come trascorre le sue giornate?
«C’è sempre il pensiero di lui che non c’è più, di tutte le cose che avrebbe dovuto fare, dei suoi sogni, i nostri sogni. Ricordo l’ultima estate trascorsa insieme tre anni fa nella nostra casa di campagna a Spessa di Cologna Veneta. L’ 8 dicembre io, mio marito e mia suocera, ci siamo ritornati. Ero seduta sul sedile posteriore e sentivo Lorenzo al mio fianco: ho pianto per tutto il viaggio. Ogni tanto allungavo la mano per toccare la sua gamba, come facevo in passato e gli dicevo: Lorenzo ti voglio bene. Anch’io ti voglio bene mamma, mi rispondeva. E’ stata dura tornare. Cerco di stare serena, ma a volte mi assale una sofferenza fisica e le lacrime nascono all’improvviso».

Chi vi ha aiutato?

«Abbiamo avuto il sostegno di tante persone: mail, messaggi e lettere da diverse città d’Italia. Lo stesso giorno dell’accaduto e prima del funerale, tutte le persone che sono venute al rosario: tutte queste preghiere hanno aiutato me e la mia famiglia. Ho avuto un grande aiuto anche dall’associazione Nostra Signora di Lourdes di Missaglia: è un gruppo di preghiera che conosco da anni e che frequentavo anche prima della morte di Lorenzo. E poi vorrei ringraziare tutte le persone che hanno dato il loro contributo con il quale abbiamo potuto aiutare diverse associazioni. Il totale raccolto è stato di 5mila euro»

Ha ricevuto una menzione speciale al Premio per la Pace 2011.
«E’ stato bello, ma è importante il significato dell’ evento: il rispetto per gli altri prima di tutto e l’amicizia come valore vero da coltivare e crescere. Quello che conta è mandare messaggi positivi ai giovani, perché loro sono il futuro».
Lunedì 23 gennaio, in oratorio a Sovico, la Comunità pastorale organizza una serata di riflessione sulle tematiche dell’educazione, dei giovani e della famiglia con don Antonio Mazzi.
Erica Sironi