Seveso– «Ho perso un amico…». L’alpinista sevesino Raffaele Morandini non trova altre parole per commentare la tragica morte di Alberto Magliano, travolto da una valanga mentre si apprestava a raggiunger la cima del Manaslu, (m. 8.163), l’ottava vetta più alta del mondo. Accomunati dalla passione per la montagna, si erano conosciuti nella palestra di Milano dove Morandini lavorava, che da quel giorno è diventato il personal trainer di Magliano.
«Prima della partenza ci eravamo dati appuntamento al suo rientro in Italia per una serata fotografica a casa sua, come facevamo sempre al ritorno dalle sua imprese himalayane. É stata una tragica fatalità che fa riflettere. Comunque per me la montagna non è solo un luogo di tragedie, ma anche di emozioni positive e serenità» ha detto l’alpinista di Seveso che recentemente ha toccato la vetta del Gross Grunhorn sulle Alpi bernesi, la cinquantesima sopra i quattromila metri in otto anni di attività in montagna.
Francesco Botta
Magliano, un sevesino racconta:«In Nepal ho perso un amico»
L'alpinista di Seveso Raffaele Morandini ricorda Alberto Magliano, l'amico scomparso nella tragedia del Manaslu costata la vita ad almeno undici alpinisti che si trovavano in Nepal per scalate l'ottava montagna più alta del mondo.