Liviano Riva, umorista per dnaMostra di vignette a Verano

Verano Brianza - Quattordici pannelli con il meglio della sua produzione, che ha riguardato anche ''il Cittadino'', di cui è vignettista. Liviano Riva torna nella su Verano carico di riconoscimenti internazionali. La mostra, alla scuola elementare, è aperta fino al 10 aprile.
Liviano Riva, umorista per dnaMostra di vignette a Verano

Verano Brianza – Dall’attualità alla sanità, dai temi religiosi all’Unità d’Italia. E’ stata inaugurata sabato 26 marzo, presso l’aula magna della scuola elementare di Verano Brianza, la prima mostra personale di Liviano Riva. Una mostra – promossa dall’Associazione Artè Muggiò con il patrocinio del Comune di Verano Brianza – che rappresenta un ritorno alle origini, sia perché Liviano è nativo di Verano, ma soprattutto perché si tratta della sua prima esposizione di vignette, una grande passione iniziata più di trent’anni fa. La rassegna si snoda attraverso un percorso composto da quattordici pannelli a tema: si può ridere con alcune vignette di attualità brianzola realizzate per il Cittadino, oltre che con disegni umoristici di argomento religioso, politico, sanitario. Inoltre sono esposti anche cinque gigantografie sul centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, «un’occasione – ha commentato Riva – che è piaciuta alla gente e che ci ha permesso di ripassare un po’ di storia. Personalmente organizzerei tutti gli anni delle feste su argomenti storici per riprendere in mano i libri di storia». La mostra resterà aperta fino al 10 aprile: sono previste visite guidate, laboratori interattivi con i ragazzi delle scuole e incontri con l’autore durante i week-end.


A tu per tu con l’autore

Tutto è iniziato con Febo Conti e con il suo «Chissà chi lo sa?», un programma per ragazzi ideato da Cino Tortorella, che andava in onda ogni sabato pomeriggio dalla sede Rai di Milano, e che era la versione scolastica dei quiz di Mike Bongiorno. Un giorno del 1961 Conti mostrò in televisione un disegno umoristico che era stato spedito da un ragazzino che frequentava le scuole medie: c’era un tizio che ne inseguiva un altro, il quale si girava e gli chiedeva «Perché mi segui?», e quello dietro: «Sono un imitatore». Quel ragazzino era Liviano Riva, umorista e grafico di Muggiò, ideatore e direttore de «La Ghignata», unico autore italiano del 2010 presente nel volume de «Humoristas por los objectivos del milemio», il prestigioso libro del millennio, novello presidente della sezione italiana di Feco, Federation of Cartoonists Organisation.

E Riva ancora ne ride di gusto nel raccontarlo: «Era una vignetta talmente stupida che la misero in onda». Ma non si trattava di estro estemporaneo: «A scuola mi bocciavano sempre, perché passavo le giornate a copiare i personaggi di Topolino mettendoci però le facce dei miei compagni di classe». E da allora la sua matita non si è più fermata: premi e riconoscimenti in gioventù, una pausa di riflessione fino alla nascita della figlia Valentina, poi la ripresa dell’attività umoristica proprio grazie a lei per la quale, durante l’infanzia, Riva realizzava disegni. Poi è stata una cavalcata: i concorsi a Bordighera, la Ghignata, l’Associazione e poi Fondazione Fossati, Alcalà, ancora premi. Eppure da Verano a Verano, dove è nato nel 1948 e dove oggi presenta la sua prima mostra personale, c’è ancora spazio per emozionarsi: «A 63 anni – racconta – è la mia Prima. Parto dall’inizio, da Verano, con l’augurio che sia di buon auspicio».

Come lo è stata, senza dubbio, la sua trasferta in Spagna lo scorso anno dove, in occasione della XVII Muestra Internacional de Humor Grafico ad Alcalà de Henares, oltre ad essere stato accolto come una rock star e insignito del riconoscimento più ambito, Riva è entrato in contatto con la Feco, che lo ha voluto come proprio rappresentante italiano: «È un grande onore per me, sono davvero felice. Si tratta di un’associazione che si occupa di promuovere a livello internazionale tutte le manifestazioni legate all’umorismo di ogni singolo paese». Perché l’umorismo e il fumetto non sono arti leggere: «Come ha detto il console spagnolo durante l’inaugurazione dell’ultima edizione della Ghignata, l’umorismo è una cosa estremamente seria. Non ha soltanto lo scopo di fare ridere, ma anche di fare riflettere. Ed è anche molto intelligente». La Nona Arte, insomma. Ha scritto Cesare Marchi, scrittore e giornalista: «È difficile far ridere al giorno d’oggi. È molto più facile far piangere, basta una cipolla».
Luca Scarpetta