Lissone – C’è anche un lissonese nei guai per i tormentati anni della Scuola d’Arti e Mestieri Castellini di Como, che rivivranno in un’aula di giustizia, il 24 giugno prossimo. L’ex direttore, il 60enne comasco Filippo Leone, e un docente, il 37enne Gabriele Sannicandro, residente – appunto – a Lissone, dovranno comparire davanti al giudice delle udienze preliminari comasco, Valeria Costi, per rispondere dell’accusa di truffa e tentata truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. La procura, dopo anni di indagini, ha chiuso il fascicolo aperto in seguito a un esposto presentato dalla Regione Lombardia contro la scuola professionale per alcune presunte irregolarità nella rendicontazione di un corso professionale finanziato dal Pirellone e dall’Unione Europea. In particolare la contestazione, mossa all’ex direttore e all’insegnante, è di aver truffato 9.900 euro e tentato di farlo con altri 30mila euro circa alle casse della Regione e di Bruxelles per un corso post-diploma che, in realtà, non avrebbe avuto i requisiti per poter attingere ai fondi pubblici.
Tra il 2003 e il 2004 – I fatti risalgono ai mesi a cavallo tra il 2003 e il 2004, quando alla Castellini era stato organizzato – tra gli altri – il corso in "Tecniche di amministrazione e collaudo di reti informatiche" finanziato con fondi sociali europei per un importo complessivo di 39.600 euro. Per ottenere quel denaro gli imputati avrebbero fatto falsificare le firme di presenza al corso di persone in realtà assenti e fatto partecipare al corso – che non avrebbe neppure raggiunto il numero minimo di 12 allievi – anche persone prive dei requisiti richiesti dal bando. L’inchiesta era partita dopo la segnalazione, inviata nel maggio 2004 dal direttore della direzione formazione e lavoro della Lombardia, alla procura sulle presunte irregolarità riscontrate nel corso di alcuni accertamenti organizzati dal Pirellone stesso. La procura aveva fatto scattare fin da subito l’inchiesta, sequestrando numerosa documentazione dagli ufficio della scuola di via Sirtori e sentendo gli allievi del corso. Un fascicolo che si è andato a ingrossare e che il 24 giugno prossimo approderà in udienza preliminare, per la richiesta di rinvio a giudizio dei due imputati.