L’infiltrato, dieci anni tra i narcosLa storia vera di un carabiniere

L’infiltrato, dieci anni tra i narcosLa storia vera di un carabiniere

Una storia vera, sin nei minimi dettagli. La storia di un agente sotto copertura, il racconto di dieci anni di vita, anni che mettono i brividi, passati da un carabiniere dei reparti speciali dell’Arma tra i narcotrafficanti più spietati, in Italia, Svizzera, Stati Uniti, Colombia, Bolivia e Turchia, per arrivare anche alla Brianza, scenario delle ultime operazioni anti-droga. Sono dieci anni senza una vita, o meglio, con una vita falsa che rischia di diventare così vera da spazzare via la propria, di vita. Oggi quel carabiniere è tornato ad essere se stesso, proprio alla guida di una delle tante caserme brianzole. Per noi, per tutti, resta senza volto, per ovvie ragioni di sicurezza. Lui oggi non ha dubbi: "Non lo rifarei, è stata un’esperienza devastante".

Falco per i colleghi, Mario Bottari per i boss, Giulio per la moglie e Carlos nella sua ultima missione: sono tante le identità del maresciallo infiltrato nel business del narcotraffico per tutti gli anni Novanta, quando i tir carichi di droga invadono il mercato europeo. E’ lui il protagonista del libro di Carlo Brambilla, “L’infiltrato”, Editore Melampo (227 pagine, 15 euro), uscito a dicembre 2008 e già in ristampa. Un libro che tiene con il fiato sospeso, perché si sa che ogni passaggio, ogni minimo dettaglio è stato realmente vissuto sulla pelle di Falco. Un uomo con un senso del dovere altissimo, al quale è vietato essere se stesso, a tal punto che assume le sembianze fisiche di un boss, di un narcotrafficante.

Vive dieci anni come loro, in un pericoloso intreccio di rapporti dove il rischio di uno sdoppiamento di personalità è sempre in agguato. Falco è uno dei primi carabinieri a dare il via al filone operativo undercover e anche per questo rischia grosso. Poche le tutele in un reparto che è nato praticamente con lui, grandi invece i rischi, non solo per la sua incolumità. I rischi più pesanti sono quelli di un fallimento personale, di una disgregazione psicologica sempre in agguato, di una famiglia che sembra sfasciarsi sotto il peso di quel “dovere”.

Più Falco diventa bravo, più l’Arma lo butta nella mischia, trasformandolo in venditore, compratore, intermediario, mafioso, agente d’affari, doganiere corrotto. Ma dieci anni vissuti così sono davvero troppi. E in questo libro la realtà supera di gran lunga la fantasia. Solo una persona straordinaria è in grado di reggere tante pressioni. Falco molla quando capisce che sta per perdere tutto: la moglie non ha più forza per sopportare una situazione insopportabile e il suo vivere a stretto contatto con killer e confidenti genera un intreccio di rapporti dove i confini del dovere professionale vacillano sino a generare l’accusa di aver tradito l’Arma. Lui, che per l’Arma e per il dovere, ha “tradito” se stesso, la sua vita e la sua famiglia. La crisi di coscienza lo porta al limite, lo sdoppiamento di personalità è conclamato, ma lui non si arrende.

E con lui nemmeno la sua famiglia. E’ così che dopo una missione in Bosnia e diverse operazioni anti-droga in Brianza, Falco torna al suo vero volto, al suo vero nome, e si ritrova nell’essere un semplice carabiniere, in una caserma brianzola.
Arianna Monticelli