L’impresa degli amici nuotatori:da Reggio a Messina in 50 minuti

Quattro nuotatori amatori di Limbiate, Solaro, Lissone e Desio hanno preso d'assalto la tratta Reggio Calabria-Messina divorando in poco meno di 50 minuti. Il racconto di Bruno Scicolone, Gianmario Conti, Claudio Fossati e Romano Cozzio.
L’impresa degli amici nuotatori:da Reggio a Messina in 50 minuti

Limbiate – Quattro amici sullo stretto. E’ l’ultima impresa di quattro nuotatori amatori di Limbiate, Solaro, Lissone e Desio che solo pochi giorni fa hanno preso d’assalto la tratta Reggio Calabria-Messina divorando i quattro chilometri circa, da costa a costa, in poco meno di 50 minuti. Una passione, quella del nuoto, cominciata quasi per caso. «Nessuno di noi è un’agonista, non partecipiamo alle gare vere e proprie né siamo tesserati per qualche società», racconta Bruno Scicolone, uno dei protagonisti insieme con Gianmario Conti, Claudio Fossati e Romano Cozzio, «semplicemente nuotiamo tutti insieme e ci divertiamo molto. Quella dello stretto è solo l’ultima delle nostre imprese. Abbiamo affrontato anche laghi e altre gare non competitive di questo tipo, sempre con lo spirito di migliorarci e tagliare questi splendidi traguardi».

I quattro amici si allenano alla piscina di Varedo, quasi quotidianamente, perché per ottenere questi risultati serve un grande spirito, ma anche tanta preparazione. «Per prendere parte alla traversata dello stretto è stato sufficiente chiamare l’organizzazione di gara e raggiungere il punto di partenza, quando siamo venuti a conoscenza della possibilità ci siamo subito mossi. Sotto con gli allenamenti per essere sicuri di farcela. E’ stato davvero emozionante. L’esperienza in costume sicuramente più emozionante della mia carriera. Nei giorni prima c’è stata anche tanta tensione: non è semplice approcciare una traversata del genere. Non tanto per i chilometri di durata, ma per la suggestione di trovarsi in mare aperto, tra navi da crociera ed enormi pescherecci. Uno degli episodi più significativi è quando ci siamo trovanti di fronte ad una crociera: dalla barchettina d’appoggio ci hanno segnalato di fermarci e cedere il passo. Quando la nave è transitata davanti ai nostri occhi, enorme, gigantesca, i passeggeri erano affacciati alle banchine e ci hanno applaudito e salutato. Devo dire che è stato davvero molto emozionante, ci ha dato la carica». Così come è stata importante la presenza dei famigliari che ha contribuito a rendere ancor più eccitante l’attraversamento. La larghezza dello stretto è di soli 3,3 chilometri, ma la traversata si prolunga di solito sino ai 4,5, per seguire percorsi sicuri, senza i pericoli creati dal mare aperto. I quattro prodi brianzoli l’hanno affrontata in 49 minuti. «Come noi, una trentina di altri atleti. Si parte a piccoli gruppi, in massima sicurezza, con i membri dell’organizzazione che seguono su di un piccolo fuoribordo. Il tempo è relativo, perché ci si ferma, si devono rispettare diverse soste, come quelle per il passaggio delle navi; la vera soddisfazione è mettere i piedi sulla sabbia dall’altra parte dello stretto. Ce la siamo tolta, ora pensiamo a trovarne altre da soddisfare».
Diego Marturano