Limbiate, negozi chiusi e degradoCentro storico, rilancio urgente

Limbiate, negozi chiusi e degradoCentro storico, rilancio urgente

Limbiate – I problemi sono tanti ed evidenti, ma negli ultimi decenni nessuna Amministrazione ha avuto la forza e la volontà di affrontarli e provare seriamente a risolverli. Nonostante le immancabili promesse elettorali di riqualificazione, nel nucleo storico della città regna il degrado e la pazienza degli abitanti di via Trento, Bolzano e Mazzini ha ormai raggiunto il limite. Le parole di Giovanni Zingarelli e del figlio Nicola, residenti entrambi da una vita nel cortile di via Bolzano 10, non hanno bisogno di commento. «Il centro – spiegano sconsolati – è il posto peggiore di tutta Limbiate e sta diventando un ghetto. Mancano i negozi ed è tutto deserto». Pasquale Castellaneta, loro vicino di casa, sottolinea la mancanza di sicurezza per i pedoni. «Nel nostro cortile si vive ancora bene ed è forse l’unico in cui non ci sono extracomunitari. C’è però un edificio messo sotto sequestro una trentina di anni fa che adesso è pericolante, visto che non è mai stato fatto nulla. I problemi iniziano quando usciamo dal portone. Manca il cartello della via, non c’è il marciapiede e bisogna camminare in fila indiana vicini al muro per non essere investiti dalle auto. Un dosso almeno le farebbe rallentare un po’». Batte su questo tasto anche Carlo Pogliani, residente in via Mazzini 27. «Non si può camminare a bordo strada, soprattutto nella zona tra via Trento e via Mazzini. Gli automobilisti stringono troppo la curva e ogni volta rischiano di tirare sotto qualcuno. Per un marciapiede non c’è spazio, ma basta posizionare degli archetti in ferro per proteggere i pedoni e una telecamera che rileva la velocità per costringere ad andare piano. Non parliamo poi del rumore e dell’inquinamento che c’è».

Una voce un po’ fuori dal coro è quella di Marco Seveso, abitante in via Trento da una ventina d’anni. «Il Comune potrebbe dare una sovvenzione per ristrutturare le case, ma nell’insieme si vive bene. Anni fa, a causa della presenza di alcune famiglie, forse la situazione era peggiore». Tra le poche attività commerciali rimaste in zona c’è il bar-gelateria “Mordi” che recentemente si è spostato di qualche metro da piazzetta dell’Olmo all’angolo tra via Trento e via Piave. «Il nucleo storico – dichiara la titolare Tina Licciardello – dovrebbe essere valorizzato, ma invece viene ghettizzato. Noi commercianti siamo dimenticati dal Comune. Vogliamo essere coinvolti come i nostri colleghi di via Fratelli Cervi e dintorni». Dello stesso parere è anche Angelo Luzzini che da quattro anni gestisce l’edicola posta all’inizio di via XXV aprile. «Il rilancio del commercio promesso dal sindaco non c’è stato. Tutto viene lasciato nel degrado più assoluto. Mancano persino i cestini dei rifiuti. Qui non viene fatta nessuna manifestazione».

Fabio Cavallari