Limbiate, chiude il Garden socialeColpa della crisi e dei troppi furti

A più di tre anni dall'inaugurazione, l'attività del centro florovivaistico di via Garibaldi chiude complice la congiuntura economica con conseguente restrizione delle vendite. Ad incidere su un quadro già critico anche i due furti subiti.
Limbiate, chiude il Garden socialeColpa della crisi e dei troppi furti

Limbiate – L’intonazione è quella della novità che non vorresti mai ammettere ad alta voce dopo avere creduto fortemente in un progetto. «E’ con rammarico e dolore- sono le parole del presidente della cooperativa sociale I sommozzatori della terra, che si occupa dell’inserimento e dell’integrazione lavorativa di persone in difficoltà- che con il mese di maggio abbiamo deciso di chiudere, speriamo solo temporaneamente, il garden». A più di tre anni dall’inaugurazione, avvenuta nel marzo del 2009, a pesare sulla scelta di sospendere l’attività del centro florovivaistico di via Garibaldi, complice la congiuntura economica con conseguente restrizione delle vendite, è l’insostenibilità economica per la realtà sociale che impiega circa cento lavoratori prevalentemente nell’attività di manutenzione del verde per privati e istituzione pubbliche.
Ad incidere su un quadro già critico anche i due furti subiti nei primi mesi del 2012, con un episodio grave sul finire del mese di marzo. «Uno dei punti fondamentali- è lo sfogo amareggiato di Massimo Dorini- è la volontà di investire e far rinascere l’area dell’Antonini e del suo parco. Sembra però che siamo rimasti in pochi a crederci veramente e a metterci in gioco. La nostra idea era proprio di creare un punto di incontro in questo luogo che è un simbolo per la città». Senza dubbio l’abbandono e il degrado hanno giocato un ruolo non secondario. «I due episodi hanno avuto il loro peso nelle nostre considerazioni: a queste condizioni diventa difficile decidere di investire risorse in questa zona. La sfida che avevamo intrapreso era di condividere con il territorio la cura e la tutela della collina di Mombello, ma intorno a noi sembra esserci poco più del nulla: inutile ripeterlo, siamo rimasti in pochi a crederci». Ma il futuro? Ad una manciata di giorni dalla chiusura dei battenti ci sono dei punti fermi. I due lavoratori impiegati nell’attività di vendita di fiori e piante saranno reimpiegati in altri settori all’interno della cooperativa.
«La vocazione florovivaistica del terreno, con un mission sociale rimarrà- è il punto fermo del presidente dei Sommozzatori- e stiamo ragionando e progettando sull’idea di creare un’attività di floriterapia e ortoterapia, anche con un’attenzione all’attività didattica». Gli utenti potrebbero essere i più svariati, dai centri diurni disabili ai ragazzi. L’ultimo pensiero va ai clienti, ai tanti habituè che anche negli ultimi giorni si sono presentati davanti ai cancelli della sede. «Abbiamo trovato molta solidarietà e dispiacere nei nostri clienti- chiosa Dorini- anche perché ci hanno apprezzato non solo per l’aspetto commerciale, ma soprattutto per il valore aggiunto, l’aspetto di sostenere una cooperativa sociale».
Ileana Brioschi